In coda all’imbarcadero A Sant’Erasmo i vaccini arrivano in vaporetto

L’idea di un ambulatorio galleggiante nata dall’Azienda sanitaria Serenissima e dal Comune La precedenza era per gli anziani dell’isola, ma sono arrivate persone anche dalla terraferma  

IL RACCONTO

Da lontano sembra uno dei soliti vaporetti, ma quando si avvicina all’approdo delle Zattere si nota subito una stanzetta bianca al posto dei sedili. Un gruppo di giovani sale a bordo con un carrello pieno di borse frigo. Dentro però non ci sono viveri o bevande da tenere al fresco, ma un centinaio di dosi di AstraZeneca e un flacone di Moderna, pronte per essere utilizzate.

È iniziato così ieri mattina il viaggio dell’ambulatorio galleggiante, unico a Venezia e in Italia. Lo speciale battello, nato da un’idea dell’azienda sanitaria Serenissima in collaborazione con il Comune, ha raggiunto i tanti anziani over 80 di Sant’Erasmo e Vignole che si sono visti arrivare il centro vaccini in isola, precisamente alla fermata Chiesa. Qui la Protezione Civile ha allestito due gazebi, uno informativo e di accoglienza e l’altro coperto con qualche sedia per l’attesa.

La mattinata sarà lunga e si dovrà unire la lista di chi è riuscito a prenotarsi sul portale della Regione Veneto e quella scritta a mano da Don Mario Sgorlon e da Stefano Nardin del negozio di alimentari. «È stato un anno difficile, sono mancati gli affetti» raccontano sedute Ada Zanella di 86 anni e Diana Bubacco di 83 di Sant’Erasmo «Ora speriamo che ci vaccinino perché non riuscivamo a prenotarci oppure ci mandavano in posti lontani».

È nata proprio per questo l’idea di un vaporetto in versione ambulatoriale che favorisse gli anziani che non sarebbero riusciti ad arrivare in terraferma. A bordo il dottore del Sisp Vittorio Selle, il direttore sanitario Giovanni Carretta e i giovani medici Giovanni Mazzon, Simone D’Agostino e Gian Paolo Abis, fuori il direttore generale Edgardo Contato e il cittadino di Sant’Erasmo Carlo Gagliazzo che con tanta pazienza aiuta a mantenere la calma. Eh sì perché l’urgenza di vaccinarsi è così tanta che ben presto si scopre che non ci sono solo gli anziani di Sant’Erasmo e delle Vignole, ma anche quelli di Marghera, di Favaro Veneto e di Spinea che, con la prenotazione in mano, attendono il turno. Com’è possibile? La causa sta nel fatto che il portale della Regione non ha il vincolo del luogo e chi è riuscito a prenotarsi lo ha fatto, anche a costo di andare dalla terraferma a Sant’Erasmo. Proprio per evitare questa situazione l’azienda aveva inviato una disdetta che in alcuni casi però non è arrivata.

Il direttore generale è chiaro: «Prima i residenti». Risolverà il problema a metà mattinata chiedendo che vengano inviate altre 200 dosi di AstraZeneca per vaccinare tutti i presenti, isolani e di terraferma. A fine giornata saranno stati 120 le dosi effettuate sia over 80 che under.

«Adesso abbiamo 12 mila dosi di AstraZeneca. Tra vaccinati e prenotati abbiamo coperto più dell’80% di anziani. Il prossimo fine settimana dovrebbe arrivare Johnson&Johnson, ma attendiamo conferma prima di annunciarlo» spiega Contato. A seguire l’iniziativa per il Comune che ha offerto il vaporetto ricoperto di rosso per i 1600 anni leggendari della fondazione di Venezia, ci sono il consigliere Alessandro Scarpa Marta e Lorenzo Paccagnella, vicepresidente di Municipalità, entrambi della Lista Brugnaro. Quando è chiaro che tutti verranno vaccinati la tensione cala. La Protezione civile ha portato l’acqua, il parroco vigila sugli abitanti, Gagliazzo media tra chi è in attesa e i medici.

Con pazienza tutto procede, ricordando quanto terribile sia questa pandemia che si è portata via anche dei residenti. Per questo urge vaccinarsi.

«Tornerete anche per la seconda dose?» chiedono gli anziani. «Certo» rispondono i medici. E si torna a casa con più speranza nel futuro. —



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