In classe con qualche disagio «Ma a breve sarà tutto a posto»

Ieri primo giorno di scuola per i 117.052 alunni della provincia e non è stata una partenza facile a causa dei ritardi nelle nomine dei supplenti fra insegnanti, bidelli e amministrativi. Inoltre, permane il problema dell’affollamento delle classi delle scuole di Mestre, Marghera e Venezia, mentre la situazione è più semplice nelle periferie e nelle isole. La giornata ha visto anche altri problemi come i doppi turni al liceo scientifico Giordano Bruno a causa dei lavori per le bonifiche dell’amianto e ritardi nell’apertura di una sede staccata dall’Algarotti, in centro storico. Per non parlare del fatto che il primo giorno di scuola è stato salutato dallo sciopero dell’Actv.
Liceo Bruno. Il nuovo preside del liceo Bruno, che mantiene la presidenza del classico Franchetti, ieri ha dato il benvenuto agli studenti del primo anno di entrambi gli istituti. Il preside sostiene che i ritardi delle nomine dei supplenti, comunque, «non hanno penalizzato i due licei». «Le scuole di Mestre», afferma il capo d’istituto, «sono state fortunate sotto questo aspetto. Al Bruno e al Franchetti, l’organico è praticamente al completo. Mancano solo alcuni spezzoni di orario da sistemare, ma sono questioni che verranno sistemate al massimo nel giro di qualche giorno». All’uscita del Bruno i ragazzi raccontano le loro impressioni. «Il Bruno», dice una ragazza di prima, «è una scuola accogliente. Il preside ci ha fatto un bel discorso e gli inseganti ci hanno accompagnati in un giro della scuola, prima di iniziare le lezioni». Ci sono stati disagi? «Nessun problema», risponde un ragazzo di seconda, «il nostro è un liceo organizzato… anche troppo».
«Abbiamo trovato i professori dell’anno scorso», spiega Irene Sbroggiò di IV B, «Da domani l’orario sarà già di cinque ore, anche se l’ora per il momento sarà di 50 e non di 60 minuti». «Il primo giorno di scuola», conferma Elisa Favaretto, alunna del quarto anno, «è stato più che regolare. L’unico problema è quello della chiusura delle aule dell’ultimo piano per l’amianto: i nostri compagni di I per un po’ dovranno frequentare al pomeriggio». «Oggi ho avuto solo lezione di lettere e di educazione fisica», ha detto Elena Baruzzo di III F, «ma da domani gli orari giornalieri saranno più impegnativi e ci saranno più materie. I professori, comunque, hanno già cominciato a parlare di compiti e verifiche. Non vogliono perdere tempo». «Gli insegnanti», afferma Matias Bovo di III C, «vogliono che cominciamo a studiare sin dai primi giorni».
Disagi allo Zuccante. All’uscita dall’istituto Zuccante qualche problema è stato segnalato. «Non capisco», afferma Giacomo Ortolan, studente di V, «cosa sia successo. Oggi quando sono arrivato in classe mi hanno comunicato che non potevo più continuare a far parte della mia vecchia classe. Mi hanno cambiato di sezione senza avvertirmi prima e senza darmi una spiegazione valida. Sono rimasto sconvolto». Andrea Zamuner, alunno di V, racconta un’altra storia: «Ho fatto gli esami di riparazione e sabato scorso avrebbero dovuto consegnarmi la pagella. Poi, mi hanno detto che l’avrei avuta lunedì e invece l’ho ricevuta oggi». La promozione, sostiene il ragazzo, era già stata comunicata attraverso i quadri affissi all’entrata dell’istituto. Andrea Pavan e Antonello Fiore, entrambi di V: «I professori hanno subito cominciato a parlare dell’esame di Stato».
Porte chiuse all’Algarotti. Toc toc, c’è qualcuno? Portone chiuso ieri mattina all’Istituto Paolo Sarpi, sede staccata dell’Istituto tecnico statale per il turismo Francesco Algarotti di Venezia. Il primo giorno di scuola è iniziato così per due classi prime che, dopo aver ascoltato il discorso di benvenuto della preside nella sede centrale, si sono recate al Sarpi senza trovare nessuno. Gli insegnanti hanno dovuto suonare il campanello e aspettare che qualcuno andasse ad aprire per poi iniziare davvero il primo giorno di scuola. Purtroppo all’interno c’erano soltanto un paio di persone addette a sostituire il personale preposto ai servizi di assistenza e amministrazione. Il tutto è iniziato non solo con ritardo, ma anche con un po' di disagio da parte dei docenti che ci tenevano a dare un senso di accoglienza ai ragazzi per i quali si trattava comunque del primo giorno di scuola.
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