In 500 vogliono Chioggia in provincia di Padova

Raccolte in pochi giorni le firme contro l’annessione alla Città metropolitana Pino Penzo attacca: «Venezia ci ha sempre trattato come una sorella minore»
Di Elisabetta B. Anzoletti
Depolo mph03a Elisabetta Donaggio ..Chioggia: municipio - Il supermercato Lando di Pianiga dove e' saltata la cassa continua
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CHIOGGIA. La città guarda verso Padova. La petizione popolare per portare all’attenzione del Consiglio la possibilità di lasciare Venezia per andare sotto Padova ha raggiunto in quattro giorni le 500 firme necessarie.

Lunedì sarà protocollata la richiesta ufficiale e poi la palla passerà al parlamentino chioggiotto chiamato a pronunciarsi su nuovi possibili matrimoni dopo l’abolizione della provincia di Venezia. L’idea lanciata dall’ex presidente del Consiglio Pino Penzo e abbracciata da un gruppo trasversale di studenti, professionisti e pensionati, ha centrato il primo obiettivo. «Siamo molto soddisfatti», spiega Penzo, «in quattro giorni abbiamo superato le 500 firme necessarie, superando le aspettative. In un periodo di ferie in cui molti concittadini sono fuori non pensavamo di raggiungere l’obiettivo in così pochi giorni. E’ stato un lavoro di squadra, con un gruppo di persone di professione e ideologia diverse che si è messo assieme convinto che la possibilità di andare con Padova rappresenti per Chioggia un miglioramento sotto molto punti di vista».

Lunedì la richiesta sarà formalizzata in modo che il punto sia discusso nel primo Consiglio comunale utile. I tempi sono infatti ristretti perché il decreto del Governo sull’abolizione delle province stabilisce che entro il 2 ottobre la Conferenza delle regioni approvi un’ipotesi di riordino tenendo conto delle istanze sollevate dagli enti locali. I comuni dovranno quindi “parlare ora o tacere per sempre”.

I desideri separatisti di Chioggia periodicamente riaffiorano a caccia di un presunto respiro maggiore che dovrebbe arrivare smarcandosi da Venezia. In questi casi lo sguardo si rivolge sempre verso Padova da cui ci si attenderebbe quell’attenzione che a volte manca dalla sorella maggiore. «Se è vero che la storia accomuna Chioggia a Venezia», osserva Penzo, «è altrettanto evidente che quest’ultima ci ha considerato sempre alla stregua di una sorella minore dando scarso rilievo allo sviluppo delle attività portuali, turistiche, produttive. L’area metropolitana veneziana includerà parte del territorio trevigiano e forse bellunese andando ad appesantire un assetto territoriale già ricco di specificità». Sulla stessa linea l’ex sindaco Romano Tiozzo che qualche settimana fa ha perorato la causa dell’unione con la città del Santo.

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