Imparare a fare sculture con i mattoncini Lego A lezione in libreria

MIRANO
Una nuova iniziativa anima la Libreria Alfanuì di Mirano (ex Mondadori): un corso per aspiranti artisti Lego. Da domani Emanuele Volpi, divenuto famoso nel Veneziano per le sue sculture realizzate nel garage di casa con più di 20 mila mattoncini, insegnerà le tecniche per costruire qualsiasi cosa utilizzando i celebri Lego. Il programma è suddiviso in 6 lezioni, ciascuna di un’ora, dalle 17 alle 18, in libreria: «Durante le prime due settimane», spiega Emanuele, «darò le indicazioni per creare una casa. Poi passeremo alla produzione di un mezzo di trasporto, una macchina, per poi dedicarci nelle ultime due settimane a un personaggio o un animale». Non c’è alcun limite di età, dai bambini e ai ragazzi, fino agli adulti e agli anziani, chiunque abbia voglia di divertirsi e apprendere i segreti dei Lego è benvenuto.
Emanuele, a soli 17 anni, dopo aver costruito il Doriforo, la scultura di Policleto, il ponte di Brooklyn e molto altro ancora, sta ultimando un’oca bianca, con becco e zampe arancioni e occhi neri, alta circa 1 metro, lunga 60 centimetri e larga 30, usando più di 11.450 mattoncini Lego, in occasione del Gioco e della Fiera dell’Oca, che si svolgono ogni anno a Mirano nel weekend di San Martino.
«Amo progettare e costruire curando ogni minimo dettaglio, imparare ogni giorno qualcosa di nuovo. Quello che più mi piace, però, è poter soddisfare i desideri delle persone che mi richiedono sculture particolari sfruttando il lavoro di manualità: serve tanta tranquillità e pazienza», afferma l’artista, «ma non può mancare il divertimento».
Il costo complessivo del corso è 60 euro, ogni allievo riceverà in omaggio circa 1.200 mattoncini Lego. A causa dello spazio limitato in libreria, sede del corso, le iscrizioni sono già chiuse ma, visto il successo, il workshop sarà riproposto a gennaio/febbraio: per informazioni è contattare la libreria allo 041.4355707, email libreria@alfanui. it. —
Ludovica Trevisan
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia