Il vicepreside: «Mi sembra impossibile»

Scuola sotto choc. «Era un ragazzo di una bontà unica»
L’istituto superiore Pacinotti
L’istituto superiore Pacinotti
 
MESTRE.
«Sornione, un po' silenzioso, di una bontà unica e con un modo di fare che non potevi non volergli bene». Non si dà pace Marco Perzolla, coordinatore della classe frequentata da S.G. e vicepreside dell'Istituto Pacinotti di Mestre. Le parole sono rotte dalle lacrime: «Mi sembra impossibile, incredibile, fantascienza». È sotto choc, S. si è tolto la vita dopo esser stato bocciato alla maturità. Ha parlato con altri docenti, tutti sconvolti. «Quando accade una cosa simile ti fai ottomila domande, per capire dove hai sbagliato. In quarta, quando non ce l'aveva fatta, lo avevo incoraggiato a proseguire, era un po' giù, ma è normale. Poi aveva rifrequentato la classe con buoni risultati, le mie materie, disegno e progettazione gli piacevano perché erano pratiche: aveva qualche difficoltà d'accordo, ma niente che non fosse superabile. C'era un buon rapporto con lui e la famiglia, i suoi genitori non sono solo persone per bene ed equilibrate, ma anche sereni nell'affrontare le difficoltà e nei rapporti, non gli hanno mai fatto pesare nulla».  Non erano, insomma, genitori severi per il rendimento scolastico. La bocciatura? «Era nelle condizioni di giocarsi l'esame, ce la poteva fare, poi non so cosa sia accaduto, forse lo stress. Ho scoperto qualche giorno fa che non era passato, mi sono dispiaciuto, quando scrutiniamo è sempre dura prendere le decisioni, sai che incidi sui ragazzi, spesso è complicato e quello che fai lo fai con la rabbia di non riuscire sempre a comportarti come vorresti. Faccio fatica anche solo ad immaginare che potesse fare una cosa del genere». «S. frequentava regolarmente - racconta ancora - in cinque anni non ricordo di averlo sentito dire una parolaccia o una parola fuori posto, era benvoluto da tutti».  Ieri mattina, non appena appresa la notizia, il dirigente Luciano Pierini ha sperato che non fosse uno dei suoi. Poi, superata la soglia del Pacinotti, la triste scoperta. «Mi sono riguardato le carte - spiega - un ragazzo irreprensibile, educato e tranquillo, non era brillante ma si impegnava: era stato ammesso agli esami senza particolari problemi. Fragile in una sola materia, aveva tutte sufficienze e una punta positiva in inglese doveva aveva 7. Agli scritti aveva totalizzato 26 punti, perché il primo era andato male, i successivi due erano sufficienti. A questi si devono aggiungere i 14, i crediti scolastici, e si arriva a 40. Non so cosa possa essere successo agli esami». Insomma perché passasse e raggiungesse 60 centesimi sarebbe bastato poco, qualche cosa di più all'orale. «Siamo tutti sconcertati - spiega il dirigente - cercheremo di stare vicino alla famiglia».  Ieri il preside ha chiamato i genitori, oggi il coordinatore si recherà a Martellago.  

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