Il terrorista rosso Battisti verso la libertà
Il presidente brasiliano uscente Lula avrebbe deciso per la non estradizione

Il terrorista Cesare Battisti
S. MARIA DI SALA.
«E' quasi certo che il presidente brasiliano Lula decida nei prossimi giorni per la non estradizione in Italia di Cesare Battisti». Lo ha scritto ieri la prestigiosa rivista brasiliana «Istoe» aggiungendo che l'ex militante dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo), ritenuto colpevole tra l'altro dell'omicidio del macellaio di Caltana Lino Sabbadin, potrebbe uscire dal penitenziario della Papuda a Brasilia per il suo 56 compleanno, il 18 dicembre prossimo, accompagnato da una splendida mulatta di 25 anni che lo aspetta da tempo fuori dal carcere. «Dal momento che non sono sicuro di quello che succederè, è difficile proiettarmi fuori dalle sbarre dopo tanto tempo in prigione: tento di controllare il nervosismo e l'ansietà prendendo dei calmanti», è il messaggio di Battisti a «Istoe», trasmesso attraverso Joice Lima, l'avvenente ragazza fidanzata di Battisti. Joice ha compiuto una visita speciale a Battisti in prigione mercoledì 24 novembre. Attualmente la ragazza è ospitata in casa di una militante di sinistra a Brasilia ed ha intensificato i contatti con Battisti nell'ultima settimana a causa delle voci crescenti su una sua imminente scarcerazione. Se entro la fine dell'anno (e del suo secondo e ultimo mandato), Lula deciderà di liberarlo, Battisti ha intenzione di andare a San Paolo e non a Rio de Janeiro. Battisti avrebbe intenzione di prendere una grande casa dove vivere con Joice e ospitare i suoi fratelli Vincenzo, Domenico, Assunta e Rita, provenienti dall'Italia, e le due figlie, Valentina e Charlene, che vivono a Parigi. Un altro avvocato brasiliano di Battisti, Luis Roberto Barroso, si è detto «fiducioso» sulla libertà di Battisti.
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