Il terminal crociere ora è un rebus. Valzer delle concessioni a Marghera

L’uso delle banchine Tiv e Vecon destinate a ospitare le grandi navi sono in scadenza tra due anni. Trattative sul futuro

PORTO MARGHERA. Il nuovo terminal provvisorio per le Grandi navi a Marghera e il valzer della proroga delle concessioni che si trascina così.

C’è una partita delicatissima in corso tra pubblico e privato che si gioca sotto traccia in vista della realizzazione dell’attracco provvisorio nei fine settimana delle navi da crociera che – in attesa del terminal definitivo sul canale nord sponda nord e di quello ipotetico in mare, ora indicato dal Governo, per i quali ci vorranno comunque anni – dovrebbe avvenire presso le banchine controllate dai terminalisti Vecon e Tiv entrambi specializzati nel traffico dei container. Vecon fa parte del gruppo Psa di Singapore, una delle società leader nel mondo nella gestione dei terminal container.

Il Tiv, Terminal intermodale Venezia, è controllato paritariamente dalla società Mariner, che fa parte del gruppo Msc, una delle maggiori compagnie armatoriali di container al mondo, e dalla Marinvest dell’imprenditore maltese Ily. Come sta avvenendo per Venezia terminal passeggeri (Vtp), la socierà che gestisce lo scalo croceristico della Marittima, controllata dalla finanziaria regionale Veneto Sviluppo e da Venezia investimenti, la società delle compagnie di crociera, anche le concessioni dei due maggiori terminalisti container di Marghera sono vicine alla scadenza. Quella di Vecon scade nel 2023, con possibile proroga di un anno per la normativa sul Covid e quella di Tiv nel 2024. L’Autorità portuale pertanto si dovrebbe preparare a bandire le nuove gare per le concessioni.

Ma nel frattempo Vecon e Tiv sono le “padrone di casa” delle rispettive banchine e se il Porto vorrà provvisoriamente spostare qui nel fine settimana gli attracchi di alcune navi da crociera spostandole dalla Marittima, come chiede il governo, dovrà mettersi d’accordo con loro. Cosa vorranno in cambio? E’ facile immaginare che la richiesta possa essere la richiesta di una proroga della concessione sui terminal oltre la scadenza, evitando così di andare a una nuova gara.

E’ del resto la stessa richiesta avanzata da Vtp sul terminal della Marittima e sostenuta anche dalla Regione, che si scontra però con la possibile illegittimità della concessione stessa, sollevata di recente dall’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione, dopo l’ispezione di un paio d’anni fa al Porto, con una procedura che dovrebbe essere completata prossimamente con il verdetto.

E sul terminal provvisorio per le grandi navi a Marghera si apre anche un altro interrogativo, finora non sollevato da nessuno. Chi lo gestirà? Potrebbero farlo in teoria gli stessi terminalisti concessionari delle banchine, ma non è il loro mestiere. Possibile che si candidi perciò la stessa Venezia terminal passeggeri che già gestisce lo scalo croceristico della Marittima. Ma sulla base della concessione attuale non può farlo, perché riguarda, appunto, la Marittima. Starebbe dunque all’Autorità portuale decidere se estendere la concessione della Marittima anche a Marghera – e torna in questo caso il tema della proroga – o farne una nuova. Con bizzarre sovrapposizioni societarie, tra l’altro. Perché ad esempio Msc è uno degli azionisti di Vtp, ma è anche concessionaria del terminal Tiv dove le navi da crociera dovrebbero in teoria andare a sbarcare. Tutte decisioni che ricadono inevitabilmente in capo alla gestione commissariale del porto affidata per ora al Provveditore alle opere Pubbliche Cinzia Zincone, che ha da poco bandito anche la contestata gara per la realizzazione del terminal croceristico definitvo a Marghera, canale nord, sponda nord.

Ma decisioni così importanti e determinanti per il futuro dello scalo veneziano e della stessa croceristica possono essere affidata solo a un commissario pro tempore? Venezia è l’unico dei grandi porti italiani che in questo momento non ha un presidente, ma appunto, un commissario. Quali sono le intenzioni del Governo Draghi rispetto alla nomina del nuovo presidente dell’Autorità Portuale di Venezia? Difficile dirlo in questo momento, ma i bene informati assicurano che a livello politico, anche qui sotto traccia, la partita per la scelta del nuovo presidente dell’Autorità Portuale di Venezia sarebbe già cominciata, con moltissimi interessi in gioco.

All’attuale commissario spetta però nel frattempo dare una risposta chiara e celere a tutte le grandi questioni in gioco. Sarà bandita una nuova gara per la concessione dello scalo della Marittima? Chi gestirà il nuovo terminal crocieristico provvisorio di Marghera? Cosa si intende fare con le concessioni dei terminalisti di Marghera, Tiv e Vecon, innanzitutto che stanno per andare a scadenza? Prorogarle o metterle anche in questo caso a gara?

Il futuro del porto sia croceristico che commerciale passa in parte anche dalla risposta a queste domande. —

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