Il semaforo a chiamata scatena la protesta degli automobilisti
MIRA. A Malcontenta c’è il semaforo della discordia, quello che si trova sulla Romea all’incrocio con via Malcanton. A protestare per le lunghe code che si formano in questi giorni sono soprattutto i pendolari che da Chioggia si dirigono a Mestre o Venezia e alla sera tornano a casa restano in coda decine di minuti e non capiscono l’utilità del semaforo.
Code si sono segnalate ogni giorno dall’inizio di questa settimana. Va ricordato però che il semaforo a chiamata è stato collocato più di quindici anni fa, dopo una grande mobilitazione dei comitati civici.
Attraversare la Romea senza semaforo costava morti e feriti. Il pulsante che ferma il traffico a chiamata è vitale per Malcontenta. Altrove però, ad esempio a Valli, l’intervallo della chiamata è di cinque minuti e non di tre: ci sarebbero in quel caso meno code. Si tratta di una possibilità che l’Anas sta valutando anche in occasione dei lavori di messa in sicurezza della strada statale in programma da qui ai prossimi tre anni. (a.ab.)
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