Il richiamo del comandante dei vigili Aldo Pagnin «Rispettate le norme sulla sicurezza dei bambini»
SANTA MARIA DI SALA. Bambini a bordo, poche e semplici regole possono salvare vite innocenti. Dopo la tragedia di via Noalese molti hanno risollevato il tema della sicurezza dei bambini in auto. Nessun riferimento alla tragedia di Briana: stando ai testimoni il piccolo Santiago viaggiava regolarmente legato con la cintura nel sedile posteriore della Opel Meriva. Ma non è sempre così. Spesso prevale la superficialità. Lo conferma Aldo Pagnin, comandante della polizia locale di S. Maria di Sala. «Troppo spesso si lascia correre», afferma il capo dei vigili, «eppure l’articolo 172 del codice della strada è categorico e forse per questo poco rispettato: norma l’uso delle cinture e dei sistemi di ritenuta per bambini ed è stato rivisitato proprio per aumentare ancora la sicurezza». Per i più piccoli le cinture non bastano. Il codice parla di seggiolini e adattatori: «Dispositivi omologati», spiega il comandante, «che vanno utilizzati dai primi giorni di vita e scelti con cura, perché cambiano con l’altezza e il peso del bambino». Spesso non ci si fa caso: se ne acquista uno, magari si eredita, poi non si cambia quando il bambino cresce. Sono obbligatori fino ai 36 chili di peso: fino a 18 chili si possono usare solo seggiolini, poi anche adattatori, piccoli sedili che sollevando il bambino, permetteno di usare le cinture di sicurezza dell’auto. Regole non sempre rispettate. «Basta guardare all’uscita dalle scuole: bambini che salgono in auto con lo zaino in spalla, così da restare lontani dal sedile o che si posizionano nel sedile posteriore, senza cintura o cuscinotto», conclude Pagnin, «sono comportamenti sbagliati: si pensa che per fare pochi metri non sia necessario essere scrupolosi e che le cose vadano sempre bene, ma non è sempre così».
Filippo De Gaspari
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