Il progetto «Slow tourism»
Un turismo sostenibile per rilanciare il Veneto orientale Numerose le segnalazioni di eccellenze ambientali

Una veduta della laguna di Caorle
JESOLO.
Si chiama «Slow tourism» il progetto per il rilancio del turismo nel Veneto orientale. Nasce da una nuova strategia per la valorizzazione e la promozione di itinerari turistici tra l'Italia e la Slovenia. L'iniziativa, finanziata dal Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, è promossa nel Veneto Orientale da Vegal, partner del progetto, con il presidente Carlo Miollo. Lo «Slow tourism» è una nuova filosofia di viaggio che viene proposta in via innovativa e sperimentale per l'Alto Adriatico e che si caratterizza per le parole chiave: sostenibilità, responsabilità ed eco-compatibilità, concetti fondamentali per il turismo del futuro. Numerose le eccellenze segnalate nello studio relizzato per il Veneto Orientale, protagonista anche alla Bit di Milano. La laguna di Caorle, le pinete di Duna Verde ed Eraclea Mare, l'oasi dell'area lagunare Brussa-Caorle. E ancora, la possibilità di praticare pesca-turismo in mare a Jesolo e Caorle, una grande varietà di itinerari ciclo-turistici che attraversano luoghi naturali e siti archeologici a Jesolo-Eraclea, Greenway fiume Livenza Torre-Caorle, la presenza di luoghi dove praticare la pesca sportiva, in particolare sui laghi di cui il più ampio al Lido di Jesolo. «Infine - spiega Miollo - da segnalare il raduno internazionale aerostatico a Eraclea Mare e la presenza di club e campi da golf dotati di club house e campi pratica a Pra' delle Torri e a Jesolo». (g.ca.)
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