Il presepe di Burano fa il giro del mondo tra dirette televisive e servizi fotografici

VENEZIA. Ha fatto il giro del mondo quel Gesù bambino che emerge dall’acqua, circondato dal calore di Giuseppe e Maria sotto il manto stellato della laguna nord. Da Burano, dove è stato realizzato, quei riflessi tremolanti sull’acqua hanno affascinato tutti. Troupe televisive armate di telecamere, fotografi con teleobiettivi, scrittori, uffici stampa. E così, il presepe realizzato da Francesco Orazio è finito su Rai Due, sulle pagine del Guardian in Inghilterra, immortalato dalla celebre agenzia statunitense Getty Images. E ha colpito perfino il Papa, dato che il Vaticano ha preso contatti con l’autore per capire se qualcosa di simile si può replicare a Roma.
Una ribalta inaspettata, per Francesco Orazio. La sua vita, però, non è cambiata di una virgola. «Certo, fa piacere tutto questo successo. Ma io lo faccio per passione, la stessa che coltivo fin da bambino», spiega quasi imbarazzato dall’improvvisa popolarità. Cinquant’anni, fruttivendolo di professione, residente a Ca’ Savio, il giorno prima di Natale si è svegliato all’alba per arrivare di buonora al mercatino del Lido per vendere i suoi prodotti. Con lo stesso impegno e dedizione al lavoro di sempre.

Certo, il suo cellulare un tutt’uno tra chiamate e messaggi. E a questo non è certo abituato. L’idea di realizzare un presepe sull’acqua, con sagome di compensato dipinte e piantate con dei paletti nel suolo, in realtà gli è venuta otto anni fa. E infatti dal 2012 lo realizza vicino casa sua. Quella per i presepi, però, è una passione che gli nasce ben prima. «È una tradizione di famiglia, da quando ho otto anni preferisco realizzare il presepe rispetto all’albero di Natale», rivela.
Nel tempo, la sua abilità si è via via affinata. Orazio ha vinto diversi premi nei concorsi locali. Nel capannone di casa sua, di opere simile ne conserva almeno una decina. Gesù Bambino, Giuseppe e Maria più le altre statuette sono state tutte comprate nel corso degli anni. La sua vena creativa si sbizzarrisce nel realizzare gli sfondi in compensato e nel dipingerli.

Fino all’esperimento di quest’anno, quasi una sfida per divertimento: spostare il presepe galleggiante nell’isola di Burano. Ampiamente riuscito, visto il successo planetario dell’opera. E che però ha rischiato di naufragare ancor prima di essere realizzato. Già perché lo specchio d’acqua prescelto era quello di fronte alla remiera dell’isola di Burano.
Un tratto al sicuro dal passaggio delle barche, ma dove comunque serviva l’autorizzazione. Con l’aiuto dei residenti dell’isola, la domanda è stata fatta, ancora a inizio settembre. La risposta però deve ancora arrivare. Fatto sta che la poesia delle immagini della Natività che si rispecchia nelle onde e l’avvicinarsi del Natale hanno prevalso. Così le sessanta sagome di compensato (l’opera si estende in tutto un centinaio di metri) sono ancora lì impiantate, con i campanili di Venezia in lontananza a fare da sfondo. Per la gioia di chi ci si trova davanti ogni giorno, e di chi a Burano ci arriva apposta per vedere un’opera nata da una semplice passione e che però ha fatto il giro del mondo. —
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