«Il nostro Riccardo un gigante buono che mancherà a tutti»

di Simone Bianchi
CHIRIGNAGO
Sarà la chiesa di Chirignago, domani alle 11, a ospitare i funerali di Riccardo Bertoldo, l’ex portiere del Mestre deceduto martedì sera allo Sporting Club di via Terraglietto mentre stava giocando una partita di calcetto con gli amici. L’annuncio è stato dato ieri pomeriggio dalla famiglia, subito dopo il via libera alla consegna della salma da parte del magistrato che sta seguendo il caso. Oggi, Bertoldo avrebbe compiuto 42 anni, era infatti nato a Mestre il 28 ottobre 1969.
Una vicenda, la sua, che ha colpito la grande comunità sportiva mestrina e non solo. In carriera, l’ex portiere era stato un vero globetrotter dei campionati dilettanti di calcio, vestendo le divise di svariate società della provincia, ma lasciando ovunque – soprattutto – un bellissimo ricordo di sportivo serio e di persona gioviale. Un aspetto che la sorella Monica, ieri, ha voluto ancora rimarcare.
«Riccardo era un ragazzo speciale – racconta – allegro, scherzoso, di buon animo nel cuore. Amava tantissimo i suoi nove nipoti, ai quali dedicava sempre tempo quando poteva. Ma la testimonianza più grande, di queste sue qualità, sta arrivando in queste ore su Facebook. Sulla sua bacheca hanno scritto in tantissimi».
A stroncarlo in campo, mentre esultava per un gol, un malore improvviso. «Un fulmine a ciel sereno – prosegue la sorella Monica – Riccardo non aveva mai avuto alcun problema simile. Mi viene in mente solo che nostro nonno era decededuto per infarto, ma non so se la cosa possa essere collegata».
«Mio fratello aveva sempre fatto tanto sport a livello agonistico. Aveva giocato fino allo scorso anno, ma non era capace di stare fermo. Appena poteva andava a nuotare, a giocare a tennis e pallavolo. Si trovava con gli amici per le partite di calcetto, e non dimentichiamoci che lavorava al porto e scaricava pesi ogni giorno. Quindi, una persona dal fisico più che preparato».
In queste ore la sua, è una famiglia distrutta dal dolore, in particolare la moglie Giorgia con la quale era sposato da quindici anni. Da ragazzo Riccardo Bertoldo aveva studiato all’Istituto Volta di Mestre, diplomandosi come perito chimico. Poi si era subito dato al calcio. «Un gigante buono – prosegue Monica – un grande uomo, fratello e figlio. Questo è il pensiero di tutta la sua famiglia». Sul suo corpo non è stata ritenuta necessaria l’autopsia.
Dopo i funerali di domani, la salma di Bertoldo verrà cremata. E intanto, gli amici del circolo alla Grotta hanno già pensato di organizzare un torneo di calcetto per ricordarlo. A decine in queste ultime ore si sono poi messi in contatto con la famiglia per ricordare l’amico, il compagno di giochi e di squadra.
Non bastasse questo, a ieri erano ben dieci le pagine di Facebook che riportavano i pensieri di chi lo conosceva. Come Isacco, che scrive: «Grande Ricky, il ricordo più grande è quando da bambini giocavamo a pallone nella nostra stradina», o Massimo «Ciao Ricky, è stato bello conoscerti, giocare con te e condividere le tue traverse colpite da metà campo. Riposa in pace». «Sei stato un grande portiere che segnava più di un attaccante» afferma Andrea. »Io e i miei colleghi ricorderemo sempre la tua simpatia, disponibilità e bontà», scrive Enzo.
E ancora: «Il più grande avversario di sempre, un amico e un collega di lavoro. Mi mancherai Ricky» sottolinea Andrea sulla bacheca di Facebook di Bertoldo. «Sei stata una persona di umanità e di buon animo» rammenta Vladimiro, mentre Chiara dice: «Un uomo fantastico che, con la sua voglia di vivere, rendeva le nostre giornate speciali, facendoci sorridere anche nei momenti più tristi».
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