Il milionario in attesa di casa Ater
Moufly Addane abitava da anni a Mira e aveva fatto i soldi con i falsi
MESTRE.
Dei due marocchini finiti dietro le sbarre il più conosciuto nel mondo del commercio ambulante è senz'altro Moufly Moulai Addane, 51 anni, che vive a Mira in via Malpaga 150. Da anni vive in Italia. Qui da noi è arrivato assieme al fratello, pure lui commerciante ambulante. Attività, quest'ultima, che caratterizza molti magrebini residenti nel nostro Paese. Addane, nonostante - secondo la Guardia di Finanza - abbia guadagnato milioni di euro con il business dei falsi, era in graduatoria per una casa popolare dell'Ater. Del resto anche i suoi connazionali ottenevano dai comuni di residenza i buoni scuola per i figli. Tutti e tre (Addane, Rachid Falaki di Granze e Ahmed El Amlouki di Camponogara), nonostante guadagnessero parecchio - sempre secondo le Fiamme gialle - facevano una vita dimessa. Molto probabilmente per non attirare l'attenzione delle forze dell'ordine, parte dei guadagni, sembra, è stato spedito nel Paese di origine. Pure il fratello di Addane, in passato, era ben conosciuto nel settore delle false griffe. Forse anche più del congiunto finito in carcere. In diverse occasioni i finanzieri veneziani gli hanno perquisito l'abitazione, trovando merce contraffatta. E sempre capi di abbigliamento. Almeno in due casi hanno sequestrato centinaia di capi nel suo magazzino, realizzato in un garage di Cazzago. In quel periodo, a fine degli anni Novanta, c'era la fila per andare ad acquistare giubotti, pantaloni, maglioni e scarpe. Fila a tutte le ore del giorno e della notte. Diverse le denunce rimediate e le multe pesanti che ha dovuto pagare. Dopo varie «mazzate» ha scelto, come il fratello, la strada del commercio ambulante con i banchi nei mercati del Veneto. Anche successivamente, poche volte, i due fratelli Addane sono stati pizzicati con pezzi contraffatti esposti sulle proprie bancarelle. Comunque poca roba. Ma l'operazione della Guardia di Finanza di Padova evidenza come Moufly abbia fatto un salto di qualità mettendosi in affari con la camorra. Pure Ahmed El Amlouki, 45 anni, l'altro marocchino finito in carcere e che abita in via Gramsci 13/3 a Camponogara, ha piccoli precedenti. Fino ad ora non era molto conosciuto alla Guardia di Finanza. Anche se, pure lui, con le false griffe ha messo da parte parecchio denaro. Nel network della contraffazione ha un ruolo decisamente di secondo piano A.C., il 46enne di Murano, denunciato per riccettazione e introduzione di prodotti contraffatti, proprietario dell'imbarcazione sequestrata in canale San Donato a Murano. Nel suo motoscafo cabinato i finanzieri hanno trovato, in deposito, degli scatoloni, con all'interno una quarantina di pezzi pronti per essere venduti. Quando sono stati trovati, il muranese ha detto che si trattava di merce che utilizzava lui per il lavoro. Per gli investigatori, in realtà, si trattava di merce che doveva consegnare agli ambulanti, clienti dell'organizzazione, per la vendita sul litorale.
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