“Il Lievito” fa crescere i servizi dedicati all’infanzia

Ci sono realtà del sociale che, pur vantando una storia relativamente breve, nel volgere di pochi anni si sono ritagliati uno spazio importante in terraferma. È il caso della Cooperativa sociale “Il...

Ci sono realtà del sociale che, pur vantando una storia relativamente breve, nel volgere di pochi anni si sono ritagliati uno spazio importante in terraferma. È il caso della Cooperativa sociale “Il Lievito” che nasce nel 1997 e offre servizi rivolti prevalentemente all’infanzia e all’adolescenza. «Nasciamo», racconta Roberta Firpo, «come un gruppo di volontari dediti all’accoglienza di donne in difficoltà che volevamo avviare al mondo del lavoro».

Nel 2000 la prima trasformazione con la sottoscrizione di una convenzione con la Fondazione Groggia e dal 2001 con l’affidamento della gestione degli istituti di accoglienza per minori delle Opere del Buon Pastore. «A noi viene affidata», continua Roberta, «la selezione del personale e la gestione dei Pei (progetti educativi individualizzati) per conto del Buon Pastore. Dal maggio 2012 siamo poi divenuti ente gestore della casa di accoglienza».

Un impegno quotidiano per gestire la materna infantile e seguire bimbi affetti da disturbi dello spettro autistico e con problemi relazionali. Attualmente è in fase di promozione e sviluppo il progetto “Per ricucire”, un laboratorio di terapia occupazionale per le donne che, all’interno della casa di accoglienza di via Giovanni XXIIIm riescono sia a impegnare il tempo libero che a specializzarsi in un’occupazione. Un progetto che permette di superare le barriere del colloquio.

Come sottolineato dalla dottoressa Firpo, «è un progetto difficile da gestire perché davanti alla fatica spesso molte donne lasciano, ma noi teniamo duro perché crediamo sia una proposta valida che abitua al lavoro anche se non qualifica ufficialmente».

Nel gennaio 2003 la cooperativa ha aperto uno spazio nido che ha come scopo principale il sostegno della famiglia nel difficile compito evolutivo e in secondo luogo la riscoperta e la promozione delle potenzialità del bambino attraverso la riscoperta del gioco quale strumento indispensabile per una crescita sana e corretta. Il nido Mago Merlino si propone inoltre di sostenere e affiancare alcune ragazze-madri della Casa di Santa Chiara nella promozione alla genitorialità. La cooperativa ha altresì attivato alcuni corsi di formazione aggiornamento per i propri soci lavoratori relativamente ai temi della sicurezza sul lavoro e della qualità e accreditamento nei servizi alla persona.

Infine collabora con gli enti con cui è in rapporto di convenzione nella stesura di nuovi progetti in ambito educativo. Tra gli ultimi progetti il centro giovani a Campalto e centri estivi in convenzione con la parrocchia San Lorenzo di Mestre. Ad oggi sono seguite 8 donne e una decina di bambini, tutti attraverso educatori professionali e personale altamente qualificato e riconosciuto.

Gian Nicola Pittalis

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia