«Il grande cuore di Simone continuerà a battere»

Quarto. Tanti messaggi in ricordo del giovane chef morto per un attacco d’asma I funerali domani alle 15. La sorella: «Grazie a tutto il personale dell’ospedale»
Di Marta Artico

QUARTO D’ALTINO. Non ha smesso di battere il cuore di Simone Maniglia, il giovane chef di 22 anni deceduto lunedì pomeriggio nel reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Angelo, dove da nove giorni lottava tra la vita e la morte. La famiglia, molto unita, ha deciso l’espianto degli organi e il cuore del giovane, come gli amici hanno sottolineato sulla sua bacheca Facebook, ha donato la vita a qualcuno che oggi, grazie a lui, può ancora sorridere. Proprio ieri la sorella, Giusy, a nome della madre, del papà e dei parenti, ha voluto ringraziare tutto il personale del reparto di Rianimazione e tutta l’équipe che si è occupata del fratello: «Hanno fatto il possibile, sono stati disponibili in tutto e per tutto».

Nei giorni di coma farmacologico, la camera del giovane chef è stata addobbata con foto della sua squadra del cuore, il Milan, immagini, magliette con tanto firme, tutto ciò che potesse in qualche modo riportarlo alla vita assieme al calore delle persone che gli stavano accanto. La sua fidanzatina, i cuginetti, gli amici con i quali aveva condiviso esperienze di amicizia e di lavoro.

A nulla sono valsi i messaggi, la vicinanza, Simone non ha riaperto gli occhi, ma i suoi organi ora hanno donato la vita a qualcun altro. Il funerale si terrà domani alle 15, nella chiesa di San Michele Arcangelo e verrà officiato dal parroco, don Gianpiero Lauro. Il corteo funebre partirà dall’ospedale alle 14.30, mentre dopo la funzione, la salma verrà trasportata nel cimitero altinate. «Era il mio chierichetto», racconta con affetto don Gianni Fassina, per una vita parroco di Quarto, «lo ricordo quando veniva, accompagnato dalla sorella, a servire messa. Era un ragazzino dolce e sempre sorridente».

Non cessano i messaggi sulla bacheca di Simone, dove in tanti sfogano in queste ore la loro sofferenza: «L’amore è la forza più grande e tu hai reso tutto questo possibile», posta Valentina, e c’è chi inserisce foto di momenti felici. Da quando era bambino Simone soffriva di attacchi d’asma. Che lo accompagnavano da anni. Venerdì 14 marzo una volta staccato il turno al Lagare Hotel a Murano, aveva raggiunto un amico a Mestre. Poi avrebbe dovuto attendere la sua ragazza, anche lei impiegata in un albergo. Assieme sarebbero tornati a casa. Da lei però, non è mai arrivato. L’attacco d’asma questa volta si è presentato con violenza. Prima di raggiungere l’Angelo, è stato colpito da un arresto cardiaco, che gli è stato fatale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia