Il futuro è nel motore elettrico primo taxi ibrido già in servizio

Va a gasolio e con la corrente, le batterie durano due ore. Non inquina e non fa rumori di alcun tipo Luigi Garizzo, presidente della Serenissima, presenta il prototipo al sindaco: «Nei canali è l’ideale»
Di Alberto Vitucci

Il futuro è elettrico. Per quanto tempo si potrà continuare a sopportare un traffico come questo? Moto ondoso, motori rumorosi e inquinanti, emissioni di zolfo che sgretolano marmi e monumenti. I picchi dell'emergenza sono stati sempre dimenticati. Eppure negli anni Novanta un soprintendente aveva minacciato di chiudere al traffico il Canal Grande per tutelare i monumenti in pericolo. Nel 2002 il governo aveva istituito addirittura la figura del commissario straordinario per la lotta al moto ondoso. Da allora la situazione è peggiorata. I turisti sono aumentati e con essi le corse di vaporetti, barconi e taxi.

Timidamente si comincia allora a sperimentare quello che in altre città europee si fa da anni: il motore a propulsione elettrica. Obbligatori in molte acque, come nel lago di Lugano, dove diesel e benzine sono vietati.

Esperimenti che adesso chiedono strada. Ha cominciato Piero Tosi, con il suo «topo elettrico», qualche esemplare si vede circolare alla Certosa, che ha ospitato lo scorso anno il Planetsolar, la più grande barca del mondo a energia elettrica e solare. Adesso la sperimentazione arriva nelle categorie che si occupano di trasporto turistico. Luigi Garizzo, presidente della cooperativa Serenissima, da qualche tempo viaggia in Canal Grande con il primo esemplare di taxi. Premendo un tasto la propulsione cambia, da gasolio a elettrica. Si azzera il rumore, sparisce l'inquinamento. E il motoscafo scivola silenzioso nelle acque dei canali interni. «Pensate se tutti avessero questo dispositivo», dice entusiasta Garizzo, «chiaro che in laguna e in condizioni di mare mosso conviene andare a gasolio. Ma in Canal Grande e nei rii l'elettrico è efficace».

Il prototipo è stato messo a punto da una società di Moncalieri, la trasformazione del taxi attuata dall'officina Rivolli. Il taxi ha un motore elettrico Brushless di 50 cavalli costruito dall'ACM di Varese. È dotato di sei batterie a litio-ferro-fosfato che pesano poco più di un quintale, con autonomia di due ore, tempi di ricarica due ore. Il cambio gasolio-elettrico si fa con un sistema elettronico molto semplice, utilizzando la stessa leva del cambio. Progetto di cui si parla invano da almeno trent'anni.

C'erano state anche le proposte di rottamazione dei vecchi motori con fondi della Legge Speciale. Ma non si è fatto nulla, e intanto i soldi della Legge Speciale sono finiti. Ed ecco i prototipi di barche elettriche e di taxi ibrido. «Li mostreremo al sindaco per chiedere interventi decisi», dice Garizzo, «vogliamo dimostrare che noi abbiamo a cuore la nostra città».

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