Il cuore dell’Anffas spiana i ponti

Oltre cento persone da aiutare in provincia e 400 nel Veneto.Stiamo parlando dell’Anffas, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale. «Siamo genitori che amano i propri figli e a queste persone», spiega Maddalena Borigo, presidente regionale «che cerchiamo di offrire tutto l’amore e l’aiuto possibile». Comunità alloggio, centri estivi, centri di accoglienza diurni, collaborazioni per l’ integrazione nelle scuole, insomma un progetto globale che consideri tutte le fasi della vita.
In provincia di Venezia le associazioni locali attive sono cinque, molte delle quali hanno poi promosso la nascita di servizi idonei ai bisogni emersi dalla loro comunità locale. Ognuna di esse è dotata della propria cooperativa o fondazione, tranne Mestre che è una onlus con personalità giuridica regionale. «L’assetto giuridico è una garanzia», sottolinea la presidente, «cooperative, fondazioni e onlus con personalità giuridica ci permettono di tutelare i nostri ragazzi e chi lavora con loro. Dal medico all’educatore professionale. E ogni ente si riconosce nei valori di Anffas».
Luana Ballarin Baratto, presidente dell’Associazione Anffas che opera nel centro storico spiega: «Solo a Venezia siamo 78 soci e seguiamo più di 30 persone con età media di 45/50 anni, mentre in tutto il Veneto ne seguiamo più di 400 e siamo 1.826 soci in regola». Cifre importanti per una realtà onlus. «Ci assumiamo grandi responsabilità», continua la presidente veneziana, «affrontiamo esigenze quotidiane ed emergenze con lo spirito di solidarietà che ci contraddistingue. Facciamo un continuo aggiornamento del personale, anche attraverso il coordinamento con psicologi qualificati. Inoltre stiamo lavorando per poter trasferire i servizi alla neonata Cooperativa sociale “Squero” di cui siamo molto orgogliosi, formata da collaboratori Anffas e familiari e puntiamo molto sul nostro Progetto Giovani, attualmente in fase di realizzazione, che ha lo scopo di dare risposta alle persone che al termine della frequenza scolastica aspirano ad una formazione mirata all’inserimento lavorativo».
«Siamo i primi che intendono le “case alloggio” come “case” cioè veri ambienti familiari, con gruppi di 10 persone al massimo», prosegue. «Seguiamo attraverso i nostri educatori singolarmente bambini e ragazzi nelle scuole per aiutare il loro coinvolgimento e l’integrazione degli altri con loro e i nostri sforzi sono ripagati dagli apprezzamenti che riceviamo anche dal Comune di Venezia». Stesso discorso per la sede di Mestre, stesso comune di appartenenza ma realtà di terraferma. «All'Anffas di Mestre», racconta Graziella Lazzari Peroni, presidente della sede cittadina «lavorano 23 persone fisse più 6 membri del direttivo. Il resto è gestito dalla Cooperativa “La Bricola” nata quasi in esclusiva per coadiuvarci nei servizi che offriamo alla persona. Seguiamo 52 persone in modo continuo e fisso e circa 30 ragazzi nel dopo scuola. Anche normodotati purché lo richiedano le famiglie. Ci avvaliamo anche del sostegno di psichiatri, logopedisti, infermieri, medici e analisti di laboratorio, ma si tratta di personale esterno che collaborano con noi con regolari rapporti a progetto».
L’Anffas Mestre segue anche il Centro Sant'Alberto Magno dove sono organizzati laboratori di decoupage, realizzasione di maschere, lavoro del legno e altro, tutti affidati a esperti tecnici esterni per un breve periodo in modo da offrire ai ragazzi più possibilità di prova in campi diversi e mantenere alta l’attenzione su di loro piuttosto che su chi opera con loro. Il cuore dell’Anffas Venezia spiana i ponti e i gradini.
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