Il Consorzio pronto a lasciare i Bacini

Avanzata al Comune la proposta di spostare il centro della manutenzione del Mose nell’ex area Pagnan a Marghera
Di Alberto Vitucci

L'Arsenale nord con i suoi storici Bacini di carenaggio potrebbe presto tornare alla città. Il Consorzio Venezia Nuova, che ha in concessione quegli spazi dal 2005 per la manutenzione del Mose, ha manifestato infatti nei giorni scorsi al Comune l'intenzione di lasciare, trasferendo le attività industriali nell'ex area Pagnan a Marghera, ristrutturata due anni fa. Dopo quasi dieci anni i Bacini per la manutenzione delle navi potrebbero tornare nella disponibilità del Comune, e gli spazi anche di edifici come gli ex Sommergibilisti adibiti ad attività di nuova economia, e allo sviluppo del digitale. Ma anche al ripristino dell'attività cantieristica.

Per ora è solo un'idea, che però nei prossimi giorni potrebbe trovare applicazione pratica nella firma di un vero e proprio protocollo di intesa. Il concessionario Consorzio Venezia Nuova potrebbe lasciare al Comune gran parte dell'Arsenale Nord, giungendo così a compimento il passaggio dello storico complesso dal Demanio all'amministrazione comunale.

L'intera area occupata dal Consorzio era rimasta esclusa dal passaggio di proprietà, essendo in corso una concessione che scade nel 2025 con possibilità di proroga. Adesso, fatti quatto conti, la nuova gestione del Consorzio (presidente Mauro Fabris, direttore generale Hermes Redi) sembra decisa a imboccare questa strada. Una svolta quasi storica, perché da anni ormai anche i cultori del monumento Arsenale avevano dato per persa quella parte, trasformata con lavori anche molti invasivi _ come ad esempio le basi in cemento e i guard-rail nella parte di laguna verso il canale dei Marani _ in cantiere di manutenzione per le paratoie del Mose. Invece di accogliere le navi in riparazione, com'era sempre stato, i due bacini di carenaggio più grandi avrebbero visto nuova vita nella manutenzione delle paratoie in acciaio, bisognose di essere staccate, ripulite e riverniciate una ogni mese. «Hanno trasformato la nostra storia nel magazzino del Mose», avevano protestato all'epoca ambientalisti, Comune e Municipalità. Il «blitz», condotto alla vigilia di un Comitatone, era stato portato a termine dal Consorzio e dal Demanio a Roma, con la benedizione dell'allora ministro dei Lavori pubblici Pietro Lunardi e del presidente della Regione Giancarlo Galan. Adesso si torna indietro. Per ragioni economiche. Ma soprattutto di opportunità e di immagine. Vista la bufera giudiziaria _ non ancora conclusa _ che ha investito il Consorzio Venezia Nuova negli ultimi mesi. Un segnale di riappacificazione con la città, che potrebbe concretizzarsi nella «restituzione» di un luogo simbolo, che molti avevano visto in qualche modo espropriato da quella concessione. Per ora si tratta di proposte ufficiose, di cui si è discusso solo in termini informali. A Ca' Farsetti bocche cucite, in attesa che la proposta si concretizzi.

I Bacini dell'Arsenale, costruiti nella seconda metà dell'Ottocento quando Venezia era ancora un importante presidio militare e navale nell'Adriatico, hanno svolto fino agli anni Novanta la loro funzione di ricovero delle navi e dei mezzi della flotta Actv. Funzione che potrebbero tornare a svolgere ospitando anche tutti i mezzi della flotta pubblica e privata, con la cantieristica minore nel bacino “piccolo”.

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