«Il Casinò resterà dov’è Ca’ Vendramin non chiude»

L’assessore Zuin: «Trasformarlo in hotel era un’ipotesi della giunta Orsoni» A Ca’ Noghera testate le nuovissime nove slot machine con tecnologia 4D  
«Ca’ Vendramin Calergi rimarrà sede del Casinò di Venezia. Non c’è alcun rischio di chiusura, quella era una ipotesi secondaria che oggi non ha ragion d’essere». Lo ribadisce, con tono deciso, l’assessore al Bilancio Michele Zuin scacciando via ogni ipotesi di trasformazione dello storico Casinò veneziano in hotel.


Anche se in passato, durante la gestione Ravà, l’amministrazione comunale Orsoni aveva chiesto ad Insula, partecipata del Comune, una stima della possibile trasformazione della sede in albergo, conteggiando anche il numero di stanze. «Ma quello studio lo ha fatto l’amministrazione precedente, non certo la nostra», ribadisce Zuin. Ma conferma che la giunta Brugnaro ha chiesto, invece, uno studio, sempre ad Insula, sulla possibile trasformazione in albergo di un altro palazzo veneziano, il Papadopoli, attuale sede del Comando della polizia municipale. «Ricordo che quell’edificio è alienabile dal 2009 con una destinazione possibile anche alberghiera. Insomma, sono tutte decisioni che sono del passato e soprattutto sono partite da altri», precisa l’assessore comunale. Stessa precisazione che arriva da Morris Ceron, capo di gabinetto che ieri a Ca’ Noghera ha testato le nuovissime nove slot machine arrivate da Las Vegas, con tecnologia 4D. In una nota ufficiale, l’amministrazione comunale amplifica la posizione di Zuin. «L'unico studio per un’ eventuale trasformazione alberghiera della sede storica del Casinò è avvenuta nei primi mesi del 2014 con l'allora direttore Ravà e con il sindaco Orsoni. Quindi», ribadisce la nota, «mai questa giunta comunale o il presidente Salvalaio hanno commissionato studi su una possibile trasformazione di Ca' Vendramin Calergi in albergo, contrariamente a quanto si evince dal titolo» dell’articolo del nostro quotidiano dedicato alla manovre di vendita di palazzi in centro storico. Per il Papadopoli ci sarebbero già delle offerte di gruppi alberghieri interessati all’edificio a pochissimi passi da piazzale Roma.


In passato, quando i conti del Casinò facevano temere soluzioni estreme per la Casa da gioco, l’ipotesi di dismetterlo era stata ventilata. Ma ora Zuin fa un passo indietro e afferma che il Casinò nella sua storica sede sul Canal Grande non corre alcun rischio di chiudere e di trasformarsi in altro. Un albergo come è nel futuro del Papadopoli. Quanto basta per acuire il disappunto di quanti sono stanchi di vedere pezzi pregiati veneziani diventare alberghi, l’unica economia in fermenta della città.


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