Il bookshop della Basilica trasloca dall’altrio della chiesa

Rapido trasloco per il bookshop della Basilica di San Marco. Dall’atrio della Cattedrale la bancarella sarà collocata dentro la vicina chiesa di San Basso, in Piazzetta dei Leoncini. E così dal prossimo mese di gennaio le centinaia di rosari, crocefissi, portachiavi, guide illustrate, magnetini spariranno. La decisione è stata presa dal primo cittadino. Nella città lagunare Giorgio Orsoni ricopre una duplice veste, è il sindaco ed è anche il primo procuratore di San Marco. L’annuncio è giunto ieri durante una riunione alla presenza dei procuratori laici e sacerdoti. Quella “paccottiglia” posizionata su un lungo bancone e appesa a numerosi pannelli di legno proprio non piace. Così, è stato deciso di “fare pulizia”. E in dialetto veneziano Orsoni ha evidenziato: «Tra pochi giorni toglieremo tuto quel picaeso in bella vista, cioè il bookshop sparirà dal nartece». Attualmente quel bancone provvisorio, gestito dalla Procuratoria di San Marco, è posizionato all’entrata dell’antica porta di San’Alipio. Che rappresenta l’uscita per le migliaia di visitatori, italiani e stranieri. Il mercato di quella bancarella è florida perché in tanti sostano ad acquistare un piccolo ricordo. Una ragazza fiorentina ha trovato il regalo per la nonna: «Mi ha chiesto un magnetino con il ponte di Rialto. Prenderò questo che costa euro 2,50». Una giapponese prende dei rosari. Non capisce cosa rappresentano ma ne compera tre. Il proto della basilica di San Marco, Ettore Vio, spiega: «Tutto il materiale verrà spostato nella chiesa di San Basso dove attualmente i turisti depositano borse e bagagli». L’architetto approva pienamente la decisione del sindaco: «Mi pare molto saggia. Dietro lo spazio del bookshop ci sono lastre di marmo antiche, preziose e pulite. In alto c’è anche la tomba di un doge. Sarà un modo diverso del cittadino di recuperare il rapporto con i ricordi».
Nadia De Lazzari
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