Il “Benny Morè” organizza la festa contro l’omofobia

Sarà domenica prossima la festa contro l'omofobia organizzata dal locale Benny Morè di Passarella, per esprimere la solidarietà al giovane che ha pubblicato le sue foto su Facebook, con lesioni ben...

Sarà domenica prossima la festa contro l'omofobia organizzata dal locale Benny Morè di Passarella, per esprimere la solidarietà al giovane che ha pubblicato le sue foto su Facebook, con lesioni ben evidenti provocate da percosse.

Secondo il gruppo Lgbt, coordinamento del Veneto Orientale a tutela di gay, lesbiche, trans e bisex, il sedicenne è stato picchiato in casa dal padre, come ha scritto sul socialnetwork Facebook, per la sua omosessualità non accettata in famiglia. Hanno segnalato l'episodio alle forze di polizia e alla polizia postale in particolare, mentre ieri sono andati ai servizi sociali del Comune di residenza per una ulteriore segnalazione e richiesta di intervento. Il ragazzo e il padre sono stati anche ascoltati dai carabinieri. La questione omofobia torna in primo piano e ieri, assieme al gruppo Lgbt, si è diretto nel Comune, ai servizi sociali, anche Marco Lo Faro, titolare del locale Benny Morè, che ha voluto organizzare questa festa per domenica alla quale sono state invitate l'ArciGay e altre associazioni. Lo Faro è stato bersaglio di atti intimidatori dopo aver organizzato feste gay lesbo nell'altro locale da lui gestito, il White Club di San Donà. «La festa di domenica sarà per prima cosa una festa di solidarietà al ragazzo», ha precisato il gestore, «e l’eventuale raccolta di fondi se ne avrà bisogno», spiega, «al di là di questo episodio, sul quale vi saranno i dovuti accertamenti, il problema omofobia è di grande attualità nel territorio e lo dimostra l'episodio accaduto nel mio locale, contro il quale hanno lanciato pietre e cenere dopo che già in città ero stato offeso e schernito per le mie feste, aprostrofato "il Corona" del Veneto, persona che tra l'altro ho conosciuto e stimo». (g.ca.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:gayviolenze

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia