Il Bellini Canella tutto «made in San Donà»

Primo raccolto dai 3mila alberi di pesche bianche piantati a Mussetta
SAN DONA’. Tremila piante di pesche bianche: San Donà si scopre terra vocata anche alla coltivazione di questo straordinario frutto e il più famoso aperitivo veneto ne guadagna. Altro che vigneti e asparagi, il terreno sabbioso e l’umidità sembrano essere gli ingredienti fondamentali anche per le pesche bianche come quelle di Forlì o di Albenga. La scoperta è della famiglia Canella, il noto blasone dei vini, quelli del famoso «Bellini». E proprio per confezionare il celebre aperitivo veneziano solo con prodotti rigorsamente della zona, il patriarca Luciano Canella con i quattro figli, Alessandra, Lorenzo, Nicoletta e Monica, hanno realizzato il sogno.


Adesso l’aperitivo rosato diffuso in 25 paesi del mondo, 3 milioni di bottiglie prodotte a San Donà ogni anno, potrà vantare solo prosecco dell’entroterra veneziano e pesche coltivate a San Donà, vicino alle rive del Piave. Per chi non lo sapesse, il Bellini, aperitivo inventato dagli ancora più famosi Cipriani di Venezia, è composto per due parti di prosecco, una parte di succo e polpa di pesca bianca, oltre ad una «stilla» di succo di lampone che garantisce quel fresco e invitante colore rosato che caratterizza la bottiglietta dei Canella. «Quando abbiamo detto che le pesche del nostro Bellini erano coltivate a San Donà - spiegano divertiti i fratelli Canella - molti amici in Italia hanno pensato ad una bufala. Invece non solo il prosecco è dell’entroterra veneziano, ma anche le pesche sono rigorosamente del Basso Piave, e proprio di San Donà».


«Abbiamo iniziato in questi giorni - continua - la raccolta delle pesche dalle 3 mila piante dei nostri terreni a Mussetta, di fianco al palasport, ma contiamo di raddoppiare la coltivazione nei prossimi anni e di produrre il nostro Bellini esclusivamente con le pesche bianche di San Donà che hanno una straordinaria pezzatura e sono particolarmente succose e zuccherine: una delle componenti fondamentali per un buon Bellini». San Donà diventa città delle pesche bianche grazie alla famiglia che ha reso il Bellini, con buona pace dei Cipriani, aperitivo famoso in tutti i bar del mondo, commercializzato nelle comode bottiglie con il marchio inconfondibile dell’«omino» ideato dalla famiglia Canella di San Donà.

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