Ieri altri blackout a Mira mentre due avvocati annunciano azioni legali

CAMPONOGARASono continuati anche ieri i distacchi di corrente elettrica. I centri che sono stati colpiti maggiormente in questi giorni sono stati Mira e Camponogara (qui il distacco in un quartiere è...

CAMPONOGARA

Sono continuati anche ieri i distacchi di corrente elettrica. I centri che sono stati colpiti maggiormente in questi giorni sono stati Mira e Camponogara (qui il distacco in un quartiere è durato oltre 7 ore). Ieri mattina e nella notte a Mira ci sono stati distacchi di corrente in via Nazionale e lungo via Giovanni XXIII a Borbiago. La situazione però a Mira è migliorata, anche se le squadre Enel erano state attivate sia nella serata fra lunedì e martedì che fra martedì e mercoledì. Le proteste a Mira non sono mancate. Molti negozi con aree refrigeranti hanno avuto merce da buttare (ristoranti, macellerie, gelaterie).

Disagi anche a Mirano con distacchi della linea momentanei e pure a Scorzè dove la corrente martedì scorso è andata via per oltre un’ora e mezza.

A Camponogara i residenti del popoloso quartiere di via 8 Marzo e delle vie Lombardia, Alto Adige, San Paternian, Marco Polo, Veneto, Guido Rossa, Friuli e Vicolo Romagna vogliono vederci chiaro. «Nella notte del 31 luglio», spiegano gli avvocati Massimo Tavella e Marco Cassandro che vi abitano, «l’interruzione di corrente è durata da mezzanotte alle sette del mattino, con gravi disagi. Era accaduto anche l’anno scorso nel periodo estivo. Il blocco ha provocato il mancato funzionamento del condizionatore e abbiamo dovuto gettar via cibo scongelato, senza tener conto di tutti i disagi normalmente connessi alla mancanza di corrente (cancelli elettrici bloccati, allarmi in tilt, blocco di apparecchiature tecnologiche, blocco di ausili sanitari elettrici) . Questi episodi non possono considerarsi un mero “incidente”: si verificano sempre nel periodo estivo e di maggior calore, evidenziando un’evidente insufficienza delle linee elettriche e delle cabine di derivazione all’uso normale. Vogliamo dare voce al quartiere affinché non avvengano più simili episodi, anche intentando azioni in sede conciliativa o giudiziaria per il risarcimento del danno anche se simbolico». —

Alessandro Abbadir

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia