I protagonisti della politica veneziana

di Alberto Vitucci
La ricerca e la memoria. Ma, soprattutto, un tributo alla storia recente della politica veneziana. Quando in Consiglio comunale andava in scena l’alta politica, si confrontavano i leader nazionali e la classe politica veneziana costruiva scenari innovativi che anticipavano le soluzioni politiche nazionali. Venezia laboratorio politico. Già dalla fine degli anni Cinquanta, con la neonata alleanza Dc-Psi, primo embrione dei nuovi governi di centrosinistra. Poi negli anni Settanta, con le prime giunte di sinistra e il governo Pci-Psi alla vigilia del compromesso storico. Infine con le giunte rossoverdi, alla fine degli anni Ottanta e con il laboratorio politico di Massimo Cacciari negli anni Novanta. Dalla laguna nasceva una nuova classe politica che avrebbe governato anche a livello nazionale e segnato la storia recente della città. Un patrimonio storico-culturale che non deve andare perduto. Ecco allora il prezioso «Dizionario biografico dei politici veneziani», curato dai giovani ricercatori Omar Favaro e Giuseppe Saccà, edito dalla Fondazione Pellicani nell’ambito della collana sui Quaderni dell’Atlante storico politico veneziano.
Un prezioso lavoro di ricostruzione della storia del Dopoguerra, dal 1946 al 1993, attraverso le biografie dei protagonisti della vita politica veneziana. Duecento pagine, un centinaio di biografie di amministratori e personaggi politici. Un inserto fotografico con molte immagini inedite, i grandi sindaci dell’era democristiana Favaretto Fisca e Giorgio Longo, i due leader dei maggiori partiti di sinistra Mario Rigo e Gianni Pellicani – che avrebbero governato insieme la città per dieci anni, dal 1975 al 1985 – ritratti giovanissimi a Noale negli anni Cinquanta.
E poi i «big» della politica nazionale, negli anni Ottanta presenti anche a Ca’ Loredan come consiglieri comunali. Bruno Visentini, Gianni De Michelis, Gianni Pellicani, Costante Degan. Per chi li ha vissuti o per chi li ha soltanto immaginati e intravisti da lontano, gli anni d’oro della politica veneziana vengono ricostruiti con l’ottica imparziale dello storico. Spente le polemiche e le cronache del giorno si accede attraverso il Dizionario a un archivio completo del panorama politico che ha segnato glu ultimi decenni. Sfilano personaggi in qualche caso già appartenenti al mito, come Giobatta Gianquinto, il primo sindaco dopo la Liberazione. Comunista convinto, lo si vede in immagini in mezzo alla «sua» gente, mentre parla con i giovani e gli operai di Marghera. Ci sono i big della Dc come Favaretto Fisca, Longo, Degan. Eugenio gatto e Mario ferrari Aggradi. E il senatore Vincenzo Gagliardi, Wladimiro Dorigo. I comunisti del Pci come Gianmario Vianello, Cesco Chinello, Girolamo Federici. Oltre, naturalmente, a Gianquinto e Pellicani. E anche figure di primo piano nella politica veneziana come Valter Vanni e Desare De Piccoli.
Il partito socialista a Venezia ha una storia particolare, da sempre diviso tra la corrente di Gianni De Michelis e dei suoi fedelissimi Nereo Laroni e Renato Brunetta e quella di Rigo, Mazzariol, Emilio Greco, Sergio Vazzoler. Rivalità che al sindaco Laroni (primo cittadino dal 1985 al 1987, quando a Roma governavano Craxi e il Caf) costeranno le dimissioni anticipate. «Meno cemento e più dinquinamento», era lo slogan fortunato coniato da Greco. Polemica ante litteram contro le dighe del Mose e la cementificazione della laguna.
E in laguna la politica assume in quegli anni un connotato «nobile». Tanto che a differenza del Parlamento, anche i consiglieri del Msi – in quei tempi fuori dell’arco costituzionale – come Piergiorgio Gradari collaborano attivamente all’attività amministrativa. Da ricordare anche i leader dello scomparso Pli, come Augusto Premoli, uno degli ultimi veri liberali che arrivò fino alla carica di vicesegretario nazionale del partito.Ma la storia tracciata attraverso «le Vite» dei politici veneziani è soprattutto una storia di innovazione. In laguna si sono sempre creati laboratori e formule che spesso anticipavano l’evoluzione della politica nazionale. Alla Fondazione che porta il nome di Gianni Pellicani, uno dei politici veneziani più illustri, presieduta da Massimo Cacciari, il merito di aver riportato alla luce archivi spesso sconosciuti o riservati agli addetti ai lavori. Particolarmente preziosa l’appendice con le schede delle giunte, dei Consigli comunali, provinciali e regionali oltre ai parlamentari veneziani, aggiornate fino al 1994. Oltre che una testimonianza, un importante strumento di lavoro.
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