«I pontili di Jesolo restano aperti, metteremo più cartelli»

JESOLO. Tuffi dai pontili, un’emergenza che sconvolge il litorale. Jesolo è la città più colpita, anche perché ci sono decine di pontili che si protendono dalla battigia e appaiono un invito al tuffo, per lo meno tra i giovani, nonostante i divieti. I sei casi dall’inizio della stagione estiva, impongono una severa riflessione, ma il sindaco, Valerio Zoggia, annuncia: «Non possiamo chiudere l’accesso ai pontili».
L’ultimo caso, un 18enne di Oriago, è stato emblematico. Un tuffo nel cuore della notte, in compagnia degli amici. Sembrava una cosa da nulla, un bagno notturno per rinfrescarsi. Ma gettandosi dal pontile nell’acqua alta poco più di un metro ha firmato la sua condanna. Ora rischia di restare paralizzato anche se sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico all’ospedale di Mestre.
Il primario dell’ospedale dell’Angelo, il dottor Franco Guida, ha già affrontato tanti casi in sala operatoria e già un altro giovane straniero, di origine bosniaca, resterà in sedia a rotelle. Jesolo è la città in cima alla lista per i tuffi dai pontili e le tragiche conseguenze post trauma. Il sindaco Zoggia non ha mai sottovalutato il problema: «Non è possibile rischiare la paralisi a 18 anni per un tuffo, tutti soffriamo per quanto accaduto l’altra notte dopo l’ennesimo episodio. Ma chiudere i pontili sarebbe impossibile, così come sorvegliarli tutti giorno e notte. Ci sono cartelli che vietano il tuffo e segnalano l’estremo pericolo. Cercheremo di continuare con la sensibilizzazione per evitare altre tragedie».
Chi aveva chiesto la chiusura drastica delle strutture in legno era stato il direttore generale dell’Usl 4, Carlo Bramezza, che poi ha concordato con le proposte di sensibilizzazione e informazione maggiore dopo gli appelli del primario del pronto soccorso, il dottor Mattia Quarta, e dell’esperto medico Fausto De Ferra che, da decenni in prima linea nel reparto di emergenza sul litorale, ha visto davvero tanti giovani rovinarsi la vita per queste bravate.
Il presidente della Federconsorzi, Renato Cattai, ha annunciato che potranno essere prese in esame varie iniziative, quali potenziare i cartelli e divieti, cercando di renderli luminosi ed evidenti anche la notte. Sui pontili in realtà non si potrebbe neppure salire, se non per le operazioni di attracco dei natanti, ma i regolamenti sono poco chiari e interpretabili e soprattutto è consuetudine da quando sono stati realizzati sdraiarsi a prendere la tintarella su tutta la loro lunghezza e mai sono stati presi provvedimenti o elevate sanzioni.
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