I 700 anni dell’Antica Scuola dei Battuti

Molti anniversari mestrini passano sotto tono, com’è accaduto per i cent'anni della galleria Matteotti e dell'acquedotto oppure per il bicentenario del cimitero. Scivolati via nell'indifferenza della città. Stavolta per i 700 anni della donazione Mabilia che ha dato vita all'attività dell'Antica Scuola dei Battuti, l'ente diretto da Aldo Mingati, ha deciso di investire in una lunga serie di iniziative che prendono il via da settembre. «Nell’agosto del 1314 Mabilia, figlia ed erede di Engelerio da Mestre, moglie di Bonzanin Travaglini, dona alla scuola di Santa Maria dei Battuti le ragioni che ella aveva su un appezzamento di terra vacuo situato a Mestre appresso la porta di Belfredo. Per suo espresso volere su quel terreno viene costruito l’ospitale: il primo, determinante, seme di una pianta che cresce ormai da settecento anni». Lo spiega Stefano Sorteni, curatore dell'archivio dell'Antica Scuola dei Battuti. Queste le origini del centro servizi alla persona in pieno centro a Mestre, che sta diventando più di una semplice casa di riposo per anziani.
«Il percorso che ha portato l’antico ospizio, dedicato alla cura di pellegrini e viaggiatori trasformandolo nel gestore di moderni ed efficienti servizi alla persona, è stato lungo e non sempre facile», spiega Aldo Mingati, presidente dell'Ente, «Molta strada resta ancora da fare ma grazie all’opera di amministratori oculati ed anche a generosi donatori può guardare con orgoglio il futuro che l’aspetta: un fatto che poche istituzioni pubbliche possono vantare, anche tra quelle operanti in campo assistenziale». Per ricordare la storia dell'Antica scuola nel 2013 era stata organizzata al Candiani una interessante mostra di carte, documenti, foto del passato. Ora da settembre fino al 2015 si torna ad investire in cultura per far conoscere un patrimonio di storia strettamente connesso con lo sviluppo di Mestre. Da mesi, tra l'altro, per completare il recupero dell'Archivio si cercano sponsor e donazioni per progetti di recupero. Si comincia a settembre con un ricordo di Mabilia e di Mestre antica, che si terrà nel corso dell’iniziativa “Il respiro della città", promosso in collaborazione con l’Unità Operativa Città Solidale del Comune di Venezia. Si continua poi, con un ciclo d’incontri con storici, esperti ed amministratori per conoscere e riflettere sul percorso fatto fino ad oggi dall’assistenza, in uno stimolante confronto tra passato e presente. A fine anno, torna “Oltre il muro”, come vent’anni fa, con l’esposizione delle fotografie del passato. Una mostra che si arricchisce di documenti di ieri, quelli dell'archivio curato da Sorteni, e le immagini di oggi. Un progetto che l'ente di Mingati vuole aperto anche al contributo di utenti, parenti e associazioni degli ospiti, di volontari e dipendenti. (m.ch.)
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