Hotel in crisi, le stanze offerte ai profughi

SAN STINO DI LIVENZA. Tre privati mettono a disposizione alloggi per ospitare i profughi: sono ad Annone Veneto, a Caorle e a San Stino di Livenza. E nei paesi si è scatenato l’allarme per il possibile arrivo dei migranti. Sarà vagliato attentamente nei prossimi giorni dalla prefettura di Venezia l’esito del bando dedicato ai privati che hanno messo a disposizione alloggi per ospitare i richiedenti asilo dal 15 settembre al 31 dicembre di quest’anno.
Nel Portogruarese la cooperativa Solaris di Carpi, in provincia di Modena ha partecipato al bando offrendo 80 posti ad Annone Veneto nel medesimo edificio lungo la Postumia che nel luglio scorso ha visto l’alzata di scudi da parte dei residenti con un sit-in permanente durato diversi giorni; 250 posti a Caorle nel campeggio Falconera; 200 posti a San Stino all’hotel Al Barco nella frazione di Corbolone. Il titolare dell’albergo, Enrico Murador, attaccato da molti cittadini, ha preso pubblicamente su facebook le distanze dalla partecipazione al bando. «La proposta al prefetto non l’ho fatta io», scrive Murador, «ma la cooperativa di Carpi. Nessun beneficio nè economico nè di altra natura sarà a me riservato, se non un ulteriore degrado di un locale costruito con tanta fatica. In questo momento l’immobile è nella disponibilità della procura». Chi si occupa dell’ospitalità dei profughi ha diritto ad un contributo di 35 euro al giorno per ognuno delle persone tenute nella struttura. Insomma un bell’affare per chi si occupa della gestione. Niente è stato ancora deciso: si tratta solo delle offerte che i privati hanno avanzato. Nelle prossime settimane il prefetto Domenico Cuttaia verificherà e valuterà quali siano idonei ad ospitare i profughi ed in quale numero.
«Pur consapevole della complessità del fenomeno migratorio e dell'emergenza umanitaria in atto», commenta il primo cittadino di San Stino Matteo Cappelletto, «ho ritenuto di inviare immediatamente una lettera al prefetto segnalando che un’eventuale accoglienza di 200 profughi sarebbe inopportuna e esorbitante nel numero. Non solo per l’impatto che avrebbe sui residenti della frazione di Corbolone e nel territorio comunale, ma anche per l'ubicazione e le dimensioni dell’immobile e per il fatto che, per quanto è a nostra conoscenza, sull’immobile in questione graverebbe un sequestro disposto dall’autorità giudiziaria». Cappelletto «per manifestare i problemi che queste soluzioni comportano nel territorio», ha richiesto al prefetto un incontro urgente. Il sindaco inoltre ha assicurato che dovrà essere chiarita anche la questione relativa all’hotel Al Barco, per capire chi ha avanzato l’offerta e chi ci guadagnerà. Anche il sindaco di Annone Veneto Ada Toffolon ha già contattato il prefetto. «Sul bando c’è scritto che l’immobile si trova in via Treviso», afferma Toffolon. «Ad Annone non ci sono vie Treviso, quindi penso sia stato un errore in quanto l’edificio si trova sulla strada per Treviso. Ho quindi scritto al prefetto per ribadire la posizione del Comune di Annone. Mi auguro che venga utilizzato il buon senso per gestire la questione, 80 profughi ad Annone sono troppi in ogni caso e auspico che la Regione inizi ad avere un atteggiamento più costruttivo rispetto al problema».
Claudia Stefani
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