Hotel Flora, l’insegna e le sculture possono restare

VENEZIA. Il Comune aveva ordinato l’immediata copertura e rimozione dei cosiddetti “mezzi pubblicitari” dell’Hotel Flora dietro Piazza San Marco. Nello specifico un incisione con la dicitura “Hotel Flora” su una pensilina, un tappeto e un’insegna con la stessa scritta e due sculture raffiguranti leoni seduti all’esterno dell’entrata. «Sono stati installati senza autorizzazione», avevano detto i tecnici di Ca’ Farsetti. E per questo la società che gestisce l’albergo aveva presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale.
Secondo la ricorrente, infatti, la pensilina in ferro battuto e vetri colorati policromi e le sculture dei due leoni risalgono ai primi del Novecento. Altri elementi pubblicitari, invece, erano presenti già negli anni Sessanta, ben prima del regolamento comunale del 1999 e del decreto legislativo 446 del 1997. «Tutti gli elementi pubblicitari o ornamentali sono inoltre perfettamente integrati nella città storica», avevano concluso i ricorrenti.
Scrivono i giudici nella sentenza pubblicata ieri che «il Comune non ha indicato la normativa che, all’epoca, richiedeva il possesso di un titolo abilitativo per l’installazione di mezzi pubblicitari o decorativi, né risulta aver valutato il carattere storico degli elementi e la loro integrazione».
Non solo: «Il Comune, oltre a muovere dal presupposto non dimostrato circa il carattere abusivo degli elementi pubblicitari, ha assimilato ai mezzi pubblicitari tradizionali (insegna, tappeto con la dicitura aziendale) anche elementi, quali le sculture con i leoni, che obiettivamente non possiedono tali caratteristiche, rivestendo un mero carattere ornamentale». Per questo i giudici del Tar hanno accolto il ricorso dell’Hotel Flora, disponendo l’annullamento del provvedimento comunale. (ru.b.)
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