Grandi navi, le alternative restano lontane: «Nel 2020 se ne possono spostare solo 7»

I dati contenuti in una relazione dell’Autorità portuale di Venezia. Per adattare il terminal Tiv servirebbero 270 giorni di lavori 

VENEZIA. Sette navi da crociera. Due a Fusina, di stazza appena superiore alle 40 mila tonnellate, e cinque a Marghera, nella banchina Lombardia, quella in concessione a Tiv (Terminal intermodale Venezia), non prima di dicembre. Queste sono in tutto le Grandi navi che sarebbe possibile spostare nell’anno in corso dalla Marittima, evitando il passaggio dal canale della Giudecca e da San Marco.

Una goccia nel mare, ammesso che le cosiddette soluzioni “provvisorie” per lo spostamento delle navi da crociera vadano effettivamente a buon fine.

A dirlo, cifre alla mano, è la relazione presentata dall’Autorità Portuale di Venezia al vertice interministeriale sulle Grandi Navi (presenti i ministri dei Beni Culturali Dario Franceschini, delle infrastrutture Paola De Micheli, dell’Ambiente Sergio Costa e dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà) tenutosi a Roma pochi giorni fa e che si è concluso in pratica con un nulla di fatto dal punto di vista operativo. Anche quest’anno, dunque, le navi da crociera continueranno a passare tranquillamente dal canale della Giudecca e dal Bacino San Marco, senza che sia ancora stato scelto un tracciato alternativo definitivo. Per quanto riguarda la soluzione del terminal Autostrade del Mare di Fusina, potrebbe secondo il Porto essere operativo già da maggio con un costo di circa 700 mila euro, con uno scavo di soli 30 mila metri cubi di fanghi nel canale Malamocco-Marghera per il passaggio della navi da crociera. Ma servirebbe appunto per non più di due navi di stazza appena superiore alle 40 mila tonnellate. «Si evidenzia ai fini della ricollocazione delle crociere da Marittima», scrive l’Autorità Portuale, «l’effetto sostanzialmente ininfluente di questo terminal in quanto idoneo ad accogliere solo navi di dimensione piccola». In più le interferenze con il traffico dei traghetti, con conseguenti ritardi fa si che l’integrazione tra i due tipi di traffico si presenti problematica. Per quanto riguarda il terminal Tiv alla Banchina Lombardia. Il costo di realizzazione sarebbe di 1,2 milioni di euro circa, con circa 270 giorni di lavori, per renderlo operativo da dicembre. Di qui la possibilità di spostare non più di 5 navi nel 2020 dalla Marittima e 153 nel 2021 su un traffico complessivo di 598 navi da crociera. Ma i danni per il traffico commerciale per l’occupazione degli ormeggi sarebbero del 20 per cento totale. Per questo il Porto suggerisce di portare qui le Grandi Navi solo nel weekend, limitando gli spostamenti dalla Marittima a 74 navi da crociera su 598 (solo il 15 per cento circa). Per quanto riguarda il possibile terminal crocieristico lungo il Canale Industriale Nord - sponda Nord - di cui riferiamo a parte - i problemi si presentano ancora maggiori. Per questo anche le soluzioni “provvisorie” per le grandi Navi al momento si allontanano, perché scarsamente efficaci e nessuna decisione è stata ancora presa. —


 

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