Gotthardt: «Ecco come sarà il nostro Ospedale al Mare»

L’industriale tedesco racconta il legame con il Lido di Venezia e l’investimento sull’isola: «Le ricerche sull’AI applicata alla salute al via prima della fine dei lavori»

Eugenio Pendolini
L’industriale tedesco Frank Gotthardt che ha acquistato l’area dell'ex Ospedale al mare per 24 milioni di euro
L’industriale tedesco Frank Gotthardt che ha acquistato l’area dell'ex Ospedale al mare per 24 milioni di euro

Dice di amare profondamente il Lido di Venezia, un’isola la cui bellezza l’ha convinto a comprare una sfarzosa villa in riviera San Nicolò con vista, in lontananza, sul Campanile di San Marco e su Palazzo Ducale. E di averne intravisto le potenzialità.

A partire dal recupero di un’area enorme e abbandonata da almeno un ventennio come l’ex Ospedale al Mare. Qui Frank Gotthardt, presidente e fondatore del colosso CompuGroup Medical, vuole realizzare un grande parco di ricerca sull’intelligenza artificiale applicata alla medicina digitale.

Due anni e mezzo dopo la presentazione del progetto in Comune, si entra nel vivo. I cantieri, che partiranno a inizio 2026, dureranno almeno due anni. Il patron di CompuGroup però intende giocare d’anticipo: i ricercatori arriveranno a Venezia prima della fine dei lavori e inizieranno la loro attività in uffici temporanei in attesa di trasferirsi al Lido.

Gotthardt, lei non ha mai fatto mistero del suo amore per il Lido. Ci racconta come e quando nasce l’idea di rilevare e rilanciare l’ex ospedale al Mare?

«Venezia è un luogo del desiderio per molte persone in tutto il mondo, e lo è anche per me e la mia famiglia. Quando poi, alcuni anni fa, ho avuto la fortuna di diventare in parte residente qui e di trascorrervi una buona quota dell’anno, mi sono reso conto dell’enorme potenziale economico e culturale del Lido. La decisione di ristrutturare completamente l’ex-Ospedale al Mare e trasformarlo in un parco tecnologico dedicato all’intelligenza artificiale applicata alla medicina rappresenta la sintesi perfetta di due elementi: il mio profondo legame con questo luogo e la sua straordinaria capacità di sviluppo».

L'ex Ospedale al mare del Lido di Venezia
L'ex Ospedale al mare del Lido di Venezia

Pensa che il Lido nel suo complesso possa trarre beneficio dal progetto MARE? Che prospettive vede per l’isola?

«In generale, ritengo che il Lido di Venezia possieda un potenziale straordinario. Gli abitanti del Lido meritano che questo potenziale venga valorizzato con cura e in modo sostenibile. Vivere su un’isola, nel cuore di una delle regioni economiche più forti dell’Unione Europea, permette di combinare opportunità economiche con una qualità della vita unica, difficilmente eguagliabile altrove».

Quali sono i cardini del progetto MARE? Cosa dovranno aspettarsi i veneziani nel futuro di quell’area dell’isola?

«Il nostro obiettivo è creare un parco di ricerca collaborativo dedicato all’intelligenza artificiale applicata alla medicina digitale, un ecosistema capace di generare innovazione e progresso. Non sarà presente soltanto la CompuGroup Medical con i suoi data scientist e sviluppatori: vogliamo attrarre numerose realtà d’eccellenza nel campo dell’IA e della sanità digitale, per dare vita qui, in uno dei luoghi più affascinanti al mondo, a una vera e propria “Silicon Valley della medicina” europea».

L’iter di approvazione è stato complesso, ma il via libera è arrivato. Che programmi di cantiere avete?

«Ogni progetto di questa portata comporta inevitabilmente una notevole complessità, e quando si sceglie di realizzarlo in un contesto storico unico come Venezia, è evidente quanto sia fondamentale una stretta collaborazione con le autorità competenti, in particolare con gli organi preposti alla tutela del patrimonio. Detto questo, devo sottolineare che finora i processi si sono svolti in maniera estremamente professionale e con tempi relativamente rapidi. Il nostro obiettivo è avviare i lavori nel primo trimestre del prossimo anno, dopo che abbiamo ottenuto l´approvazione del Piano Urbanistico Attuativo il 18 novembre».

In attesa dell’intervento al Lido, è già stata aperta una sede temporanea a Venezia del vostro gruppo. Di cosa si occupa?

«La società di sviluppo GT 3 Lido Immobiliare è ovviamente già radicata a Venezia: senza questa presenza sarebbe stato impossibile avviare un progetto di tale portata. Inoltre, stiamo predisponendo uffici temporanei per consentire ai primi ricercatori e sviluppatori di trasferirsi già prima del completamento della prima fase di costruzione. In questi spazi si affronteranno i temi che rappresentano il cuore della nostra missione: trasformare i dati sanitari esistenti in applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, capaci di contribuire a curare persone in tutto il mondo».

Il progetto prevede il recupero del teatro Marinoni e della chiesa interna all’area dell’ex ospedale al Mare: il parco sarà aperto alla cittadinanza?

«Questi due edifici rappresentano parte del fascino unico dell’ex Ospedale al Mare, ed era per me fondamentale offrire agli abitanti del Lido la possibilità di tornare a visitarli regolarmente, riportandoli a nuova vita. Naturalmente, tutto questo deve essere armonizzato con le attività di un parco tecnologico, che comportano anche aspetti legati alla sicurezza. Credo però che, insieme alla città di Venezia, abbiamo trovato un ottimo compromesso: la Chiesa sarà accessibile con regolarità e nel Teatro Marinoni sarà allestita una mostra permanente dedicata al tema del parco tecnologico– quindi all’IA applicata alla sanità digitale – fruibile dal pubblico per una parte dell’anno».

In futuro, è possibile che il progetto MARE preveda anche il recupero dell’area della Favorita, il parco pubblico un tempo di pertinenza dell’ex ospedale al Mare e oggi abbandonato?

«Sarò sempre disponibile per raccogliere ulteriori suggerimenti da parte dei residenti di quest’isola. Per ora, però, concentriamoci insieme alla rinascita dell’ex Ospedale al Mare come centro per la salute e la competenza medica, a beneficio non solo di migliaia, ma di milioni e milioni di persone». 

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Chi è: fondatore di CompuGroup, colosso nella sanità digitale

Frank Gotthardt è nato il 28 agosto 1950 a Siegen, in Germania.

Prima di diventare uno dei grandi protagonisti del settore sanitario, ha studiato informatica a Bonn. Già durante gli studi, grazie alle sue competenze di programmazione, ha stretto contatti con aziende che desideravano automatizzare e semplificare i propri processi.

Oggi è una delle personalità più influenti nel settore It (information technology) in Europa. Ha fondato da zero CompuGroup Medical (CGM), azienda leader mondiale nel settore dell’e-health con sede a Coblenza. Nel 2024, l’azienda contava circa 8. 700 collaboratori con sedi in 19 nazioni e prodotti in 60 differenti Paesi nel mondo.

In Italia, il gruppo rappresenta tra le più grandi aziende di digital health (e-health) presenti sul territorio nazionale, con oltre 30 sedi, 600 dipendenti e 30 mila clienti tra medici, farmacie, dentisti, amministrazioni pubbliche e ospedali.

Il progetto Mare per l’ex ospedale del Lido arriva al termine di due decenni di proposte fallite per il recupero dell’imponente area di San Nicolò, al Lido di Venezia. Prima che le sorti dell’ex Ospedale del Lido fossero instradate sul progetto del centro di ricerca sull’intelligenza artificiale in campo medico, sulla struttura s’erano rincorse altre mire.

La struttura era ancora nelle mani dell’azienda sanitaria locale, quando si prospettava la creazione di una cittadella del cinema tra i padiglioni sanitari abbandonati. Poi il Comune, acquisito il complesso, l’aveva a sua volta venduto alla società Est Capital di Gianfranco Mossetto, che qui voleva realizzare un complesso imponente con finalità turistica e annessa una darsena. Idee naufragate.

Sotto allora con la Cassa Depositi e Prestiti che aveva coinvolto Club Mediterranée e The Resorts in un altro maxiprogetto in campo turisticom con tanto di scuola dell’ospitalità su cui era pronta a scommettere anche l’università di Ca’Foscari. Ma anche in questo caso, dopo alcuni anni di stallo e complice anche il Covid, non se n’é fatto nulla.

Fino ad arrivare, appunto, al progetto dell’industriale tedesco Frank Gotthardt, che ha acquistato l’ex Ospedale al Mare da Cassa Depositi e Prestiti, ad una cifra di 24 milioni di euro.

 

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