«Giù quei capannoni abusivi» Remiera Casteo nei guai

Ordinanza di abbattimento già emessa dal Comune per quattro strutture tutte realizzate senza permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica

Mano pesante del Comune con un’ordinanza di demolizione per una lunga serie di opere giudicate abusive per la società remiera Casteo che occupa una parte degli spazi dell’ex Cantiere Celli a Sant’Elena.

L’Associazione Remiera Casteo venne fondata nel 1977, in una porzione dell’ex Cantiere Celli, distrutto dal tornado che devastò l’Isola di Sant’Elena, nel 1970.

Nel 2012 un altro tornado si abbatteva su Sant’Elena, Sant’Erasmo, e l’Isola della Certosa con la distruzione dei capannoni occupati dalla società e di alcune imbarcazioni.

Una gara di solidarietà tra le altre remiere cittadine aiutava l’Associazione a ripartire.

Attualmente la remiera ha ricoverate nei suoi capannoni una cinquantina di barche, alcune di grande valore come la Balottina Katia, donata da Katia Ricciarelli e costruita da Gianfranco Vianello detto Crea, e la vipera, firmata dal maestro d’ascia Giovanni Giuponi detto Nino, uno dei pochi esemplari rimasti in città, oltre che le imbarcazioni di numerosi regatanti.

Ma dopo un sopralluogo e un conseguente rapporto dei tecnici del Comune sono risultati abusivi, per assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica, una serie di depositi per imbarcazioni nell’area nordest sul terreno di proprietà della società cantiere Celli srl, che dovranno pertanto essere demoliti dalla Remiera nel giro di 90 giorni.

Si tratta in particolare di un deposito di barche di circa 170 metri quadri con una struttura metallica ad arco e un tavolato ligneo, la cui dimensione è stata raddoppiata dopo il 2014.

Di un altro deposito di imbarcazioni di circa 200 metri quadri usato per il ricovero delle barche tradizionali.

Di una casetta-magazzino di una ventimila di metri quadri.

E infine di un altro deposito di imbarcazioni di circa 140 metri quadri, metà del quale è stato realizzato su terreno di proprietà demaniale.

Prevista anche la demolizione di altre due costruzioni più piccole in legno, su una cisterna per il contenimento delle acque nere installata da Insula e della pavimentazione in legno realizzata di fronte ai manufatti installati.

Tutte opere risultate prive di autorizzazione paesaggistica.

Non dovranno invece essere abbattute ma condonate altre opere abusive realizzate su terreno demaniale e sul canale di San Nicolò, realizzate anch’esse senza autorizzazione paesaggistica e permesso di costruire.

Si tratta in particolare di un prefabbricato realizzato da Insula e adibito come spogliatoio e area docce.

Di un altro prefabbricato, anch’esso realizzato da Insula, per i servizi igienici, Di una gru installata nell’area demaniale e di un palancolato metallico posto sul Canale di San Nicolò per una lunghezza di circa 30 metri per formare uno spazio calmo per l’alaggio delle imbarcazioni a remi.

Si tratta comunque di un duro colpo per la remiera Casteo perché la viene complessivamente a privare, almeno per il momento, di strutture essenziali per la prosecuzione della sua attività nautica e sportiva.

Ma evidentemente l’assenza di autorizzazioni e il carattere abusivo di parecchio opere non ha lasciato al Comune altra scelt, se non quella delle demolizioni. —

Enrico Tantucci

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