Giovane gufo usato per “adescare turisti a Venezia, scatta il sequestro

Il proprietario ucraino si faceva  dare soldi in cambio di un selfie con il povero rapace notturno

Marta Artico

Ancora un rapace notturno usato per strappare soldi ai turisti. Il Nucleo carabinieri Cites di Venezia ha sequestrato un giovane esemplare di gufo comune (Asio otus), il quale sarebbe stato utilizzato dal proprietario ucraino per attirare/adescare i turisti, i quali dietro pagamento in denaro, avrebbero potuto scattare delle foto insieme all’animale.

In prima battuta, lo straniero era stato fermato dalla polizia locale di Venezia al Tronchetto, che insieme a personale veterinario dell’Usl 3, aveva interrotto l’attività e sottoposto a controlli sanitari il rapace.

I carabinieri intervenuti al canile rifugio del Comune di Venezia, dove era stato temporaneamente collocato l’animale, hanno prontamente proceduto al riconoscimento e classificazione dell’esemplare, primo di ogni certificazione.

I militari hanno accertato invece che il gufo sarebbe arrivato in Italia accompagnato da un passaporto di una scimmia (monkey), con tanto di indicazione di microchip, che poi non sarebbe stato riscontrato sull’animale (privo anche di anello identificativo) e da documentazione sanitaria riferita a diversi altri volatili, quali colombi e pavoni, tra l’altro scaduta.

Sotto la direzione della Procura presso il Tribunale di Venezia, l’animale è stato pertanto sottoposto a sequestro e affidato temporaneamente al responsabile del rifugio, nonché coordinatore della sezione Enpa per la provincia di Venezia, il quale ha prontamente allestito un ricovero idoneo per l’animale.

Nei giorni successivi, su disposizione della procura di Venezia, personale del Nucleo Cites ha affidato in adozione il giovane gufo al Centro Recupero fauna selvatica “Il Pettirosso” di Modena, struttura pronta a prendersi cura del giovane esemplare e a garantirgli un’esistenza in ambiente idoneo.

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