“Gardenia” in vendita associazioni senza casa

Marghera. La struttura di piazza Sant’Antonio ospita anche il Centro Internet Il vicepresidente Polesel: futuro a rischio per molte attività sportive e culturali
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Marghera, piazzale Municipio 14/ Sede del centro Gardenia in vendita
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Marghera, piazzale Municipio 14/ Sede del centro Gardenia in vendita

MARGHERA. Ancora pochi mesi e le associazioni sportive, sociali e culturali di Marghera resteranno senza una casa, con il centro Gardenia messo definitivamente in vendita al miglior offerente dopo la rinuncia da parte del Comune alla priorità sull’eventuale acquisito.

La notizia era purtroppo nell’aria da alcuni mesi, ma venerdì scorso la brutta sorpresa si è resa ufficiale agli occhi dei responsabili delle associazioni che a poco a poco hanno occupato le sale del centro Gardenia e del centro Internet in piazza Sant’Antonio a Marghera. Sulla porta d'ingresso della struttura, infatti, è apparso il temuto cartello “Vendesi” con le indicazioni che riportano, per eventuali informazioni, a un numero di telefono di Unicredit SubitoCasa.

In contemporanea, alcuni addetti del Comune hanno provveduto a una ispezione all’interno del centro, probabilmente per un primo inventario dei beni presenti di proprietà comunale da impacchettare una volta terminato, a fine anno, il contratto attuale di affitto con la comunità di suore con sede ad Arcore proprietarie dell’intero immobile.

Due milioni circa, a quanto risulta, il prezzo chiesto. Cifra che, ovviamente, il Comune non era in grado di coprire. Ma quello che pesa alla Municipalità di Marghera non è tanto la prevista impossibilità dell’acquisto, quanto il non essere mai stata interpellata per quanto riguarda il possibile futuro delle numerose associazioni coinvolte.

«Il Centro Gardenia», spiega infatti il vicepresidente della Municipalità Bruno Polesel, «è un punto di riferimento per moltissime associazioni importanti, che hanno trovato a Marghera una sede che magari non trovavano in altre municipalità: scacchi, fumetti, associazioni sportive ma anche molte realtà sociali che organizzano corsi ed appuntamenti all’interno della struttura ed hanno un seguito sempre maggiore. Ora, tutte queste realtà restano senza un tetto e senza alcuna alternativa, dato che non esistono adeguate sistemazioni all’interno del quartiere, se non il praticamente impossibile recupero della ex Monteverdi. Per questo mi rivolgo a una persona che conosce bene l’ambiente di Marghera e delle sue realtà associative, l’assessore Simone Venturini, perché aiuti la Municipalità nella ricerca della miglior soluzione possibile per non far perdere al quartiere quanto di bello si è ottenuto in questi anni di lavoro».

Massimo Tonizzo

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