Gamba schiacciata dalla porta automatica, ma per l'assicurazione è tutto regolare

Studio A3 di Mestre difende una anziana signora di Marcon che si è fatta male al centro commerciale Valecenter e ha prodotto anche un video che testimonia il mal funzionamento della porta automatica. "Risarcimento negato e non ha ricevuto manco le scuse", la denuncia.

MARCON. La disavventura è capitata ad un'anziana di Marcon, finita shiacciata a “sandwich” dalle porte automatiche del centro commerciale Valecenter di Marcon. Porte che incomprensibilmente non si arrestano: la donna rovina a terra fratturandosi una gamba, ma per la compagnia del punto vendita, Zurich, il proprio assicurato non ha alcuna responsabilità nell'incidente: niente risarcimento.

La signora, che oggi ha 86 anni, il 2 giugno del 2016 stava uscendo dal Valecenter, più precisamente dall'ingresso “A”, quando improvvisamente è stata urtata con violenza dalle porte automatiche in chiusura. Il colpo l'ha fatta cadere malamente a terra, causandole numerose lesioni: contusioni alla testa, al braccio sinistro e all'anca sinistra, ma soprattutto la frattura del femore sinistro. La malcapitata, che gridava per il dolore, è stata soccorsa da diverse persone, tra clienti e anche negozianti della struttura, nonché da un addetto alla sicurezza, che ha subito informato dell'accaduto la direzione del Valecenter. L'anziana è stata trasportata all'ospedale dell'Angelo e per lei è iniziato un calvario, non limitato ai venti giorni di degenza: la rottura del femore ha richiesto un intervento chirurgico con l'inserimento di una protesi all'anca, operazione che a quell'età non è una passeggiata, e poi una lunga riabilitazione. A tutt'oggi la ottantaseienne non ha ancora recuperato la piena funzionalità dell'arto e ha riportato un danno biologico permanente stimato quanto meno al 25 per cento, senza contare il danno biologico temporaneo e il luogo periodo di inabilità lavorativa come casalinga a cui è stata costretta.

Per far valere le proprie ragioni ed ottenere un congruo risarcimento di tutti i danni subiti, la signora, attraverso la consulente personale Daniela Vivian, si è rivolta a Studio 3A di Mestre, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, ed è stato presentato un atto di querela presso la stazione dei carabinieri di Marcon nei confronti della direzione del centro commerciale, contestando in particolare il mal funzionamento dell'impianto di apertura/chiusura delle porte automatiche che ha causato l'incidente. Successivamente, è stato realizzato anche un video nell'accesso incriminato che documenta come le porte automatiche non si arrestino, come dovrebbero, nonostante sia presente una persona sotto la fotocellula, neppure dopo l'urto iniziale con la stessa, creando una situazione di generale pericolo.

Schiacciata dalla porta scorrevole, il video dei periti


Studio 3A, nella richiesta danni a Zurich, ha prodotto il filmato (che pubblichiamo), le foto del luogo, le dichiarazioni dei testimoni che hanno assistito alla scena, tutta la documentazione medica della propria assistita e diversi pronunciamenti di tribunali su casi analoghi che hanno dato ragione piena ai danneggiati: in particolare, quello de L'Aquila (sentenza del 22 marzo 2012) ha anche chiarito che non è rilevante che chi è stato colpito dalla improvvisa e indebita chiusura di una porta automatica si sia trattenuto sulla soglia, perché è normativamente contemplata l'ipotesi che tale evenienza possa verificarsi, senza che questo comporti l'attribuzione di negligenza a suo carico. Ma la compagnia di assicurazione ha risposto picche: per Zurich, il Valecenter non è responsabile, le porte funzionano bene e la colpa è solo della povera signora.

“Un atteggiamento inqualificabile e incomprensibile da parte della compagnia e di una realtà aziendale come il Valecenter che dovrebbe porsi in modo ben diverso nei confronti dei propri clienti – denuncia Daniela Vivian, direttore commerciale oltre che consulente personale di Studio 3A – Dopo tutto quello che ha subito, la nostra assistita, a 86 anni di età, sarà anche costretta a intentare una causa, che vincerà senza alcun dubbio, ma intanto passeranno mesi se non anni prima che possa essere risarcita: finora ha dovuto sborsare fior di quattrini tra visite e terapie, ma non ha visto un euro. Dal centro commerciale non ha ricevuto neanche le scuse”.


 

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