Furti e rapine tra Venezia e Treviso, sgominata la banda: due in carcere

L’indagine dei carabinieri parte da una violenta rapina a Torre di Mosto e porta all’arresto di due uomini. Il gruppo è accusato di colpi seriali, furti su auto e aggressioni brutali ai danni di commercianti e privati cittadini

Un pestaggio brutale, avvenuto dopo l’orario di chiusura di un supermercato di Torre di Mosto, ha dato il via a un’articolata indagine che ha portato allo smantellamento di una banda specializzata in rapine e furti aggravati tra le province di Venezia e Treviso.

Due uomini sono finiti in carcere, mentre altre due persone sono state denunciate a piede libero.

Su delega della Procura della Repubblica di Venezia, nella giornata di venerdì 19 dicembre, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Venezia, con il supporto dei militari della Compagnia di Portogruaro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Venezia.

Il provvedimento ha riguardato due cittadini italiani, un 37enne – già sottoposto agli arresti domiciliari – e un 31enne, arrestati rispettivamente nelle province di Bolzano e Treviso. Contestualmente sono stati denunciati in stato di libertà altri due soggetti, di 55 e 51 anni, residenti a Treviso.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata in concorso, furto aggravato, lesioni personali aggravate e indebito utilizzo di strumenti di pagamento, commessi tra il dicembre 2022 e il luglio 2023.

L’indagine, condotta da gennaio a luglio 2023 attraverso attività tecniche e investigative tradizionali, ha permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale dedito a rapine seriali ai danni di titolari e gestori di esercizi commerciali, oltre a numerosi furti su autovetture ai danni di privati cittadini.

Le azioni erano caratterizzate da un elevato livello di violenza, soprattutto nei confronti delle vittime che tentavano di reagire.

L’attività investigativa ha preso avvio dalla rapina avvenuta la sera del 16 gennaio 2023 a Torre di Mosto, quando il responsabile di un supermercato, al termine della giornata lavorativa, era stato aggredito e violentemente picchiato. Dopo il pestaggio, avvenuto anche con l’uso di un bastone e di un oggetto simile a una pistola, i rapinatori si erano impossessati dell’incasso giornaliero.

Determinante si è rivelata l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, grazie alle quali i carabinieri sono riusciti a individuare l’autovettura utilizzata per raggiungere il supermercato, risultata provento di furto, e il veicolo “pulito”, intestato al 31enne arrestato, utilizzato per la fuga. Da qui è stato possibile ricostruire non solo l’episodio di Torre di Mosto, ma anche numerosi altri reati predatori attribuiti al gruppo.

Secondo quanto emerso, gli indagati si sarebbero resi responsabili di furti su auto, in alcuni casi degenerati in rapine improprie, nonché di furti di veicoli e di un ciclomotore. Il gruppo agiva prevalentemente nelle ore serali, prendendo di mira commercianti appena usciti dai negozi con l’incasso o, in altri casi, donne impegnate ad accompagnare o riprendere i figli a scuola.

Le vittime che tentavano di opporre resistenza venivano colpite con pugni o oggetti contundenti: in almeno un episodio è stata utilizzata la punta di un trapano, mentre in un altro caso un malcapitato sarebbe stato addirittura investito con l’auto per consentire la fuga dei rapinatori.

La particolare pericolosità del gruppo, l’uso sistematico della violenza e l’assenza di scrupoli nei confronti delle vittime hanno portato l’autorità giudiziaria a disporre le misure cautelari, ritenute necessarie per evitare la reiterazione di reati analoghi.

 

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