Furti a ripetizione sulle barche «Basta, intervenga il prefetto»

Non hanno paura della luce, né del viavai delle persone, non temono che qualcuno possa affacciarsi dalla finestra di casa e vederli all’opera. Agiscono indisturbati nella seconda parte del pomeriggio, così come di notte. Rubano a bordo delle imbarcazioni che sono ormeggiate lungo l’Osellino, da Riviera Marco Polo fino a San Giuliano, ma anche lungo il Canal Salso. Il bottino è rappresentato nella maggior parte dei casi da pezzi di imbarcazioni - soprattutto taniche, coperture dei motori, eliche, luci, clacson - a volte anche da motori. Attrezzatura che poi finisce in vendita sul mercato nero. Non solo quello dell’Est, Croazia in testa, ma anche quello locale. In queste ultime settimane il fenomeno dei furti nelle imbarcazioni ormeggiate nei posti dati in concessione sta facendo registrare un’impennata. Quattro le denunce presentate ai carabinieri in pochi giorni, una manciata in più al Commissariato.
Il caso più clamoroso vede protagonista il cofano di proprietà di Marco Gros. Acquistato usato giovedì scorso, è stato ormeggiato nella stessa giornata lungo l’Osellino, all’altezza di Riviera Marco Polo. Tra sabato e domenica il primo furto: i ladri se ne sono andati con lo stereo ed altro materiale per un valore attorno ai 500 euro. Lunedì i malviventi sono ritornati, stavolta nel pomeriggio, tra le 17.30 e le 19, e sono riusciti a prendere la batteria. «Lunedì hanno colpito in un orario in cui la gente passa lungo Riviera Marco Polo», racconta Gros, «Ho appena acquistato quel cofano per le gite della domenica e per andare a pescare. Ma la situazione sta degenerando. Non c’è controllo, c’è chi ruba ed i pezzi finiscono in una sorta di supermarket illecito». Al valore dei materiali rubati c’è da aggiungere quello dei danni provocati dalla banda di ladri sulle imbarcazioni che spesso necessitano, dopo i colpi, di un passaggio al cantiere navale.
Gros non si è perso d’animo e, dopo la doppietta ladresca, ha scritto al sindaco Luigi Brugnaro e agli assessori. «La cosa sta letteralmente degenerando, i malfattori sanno di restare impuniti, tanto che i furti avvengono anche nel tardo pomeriggio. È possibile fare qualcosa?», si legge nel messaggio del diportista agli amministratori. Le proposte che circolano tra i diportisti sono varie: dall’installazione di un sistema di videosorveglianza all’intensificazione dei passaggi delle forze dell’ordine.
Ma la rabbia tra i diportisti è palpabile e se ne fa portavoce Mirco Bodi, coordinatore del gruppo Facebook “Diportisti laguna veneta” che conta 14.700 iscritti. «Raccoglierò le denunce presentate e valuteremo la stesura di un documento da inoltrare alla Prefettura», spiega, «Ogni settimana si registrano furti. È un fenomeno ciclico, per qualche giorno non succede nulla e poi i colpi si concentrano in poche giornate».
Le forze dell’ordine hanno il sospetto che gli autori dei furti possano essere gruppi di ragazzi in qualche modo legati al giro della ricettazione dei pezzi rubati. Le indagini sono in corso. —
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