Fratelli Rizzante in lotta Sequestrato il deposito

Scorzè. «Guerra» in famiglia per i rumori provocati dai camion sul piazzale Dopo la denuncia arriva la polizia locale che separa le aree di pertinenza
Di Giorgio Cecchetti

Un fratello contro gli altri perchè di notte non riesce a dormire e di giorno non riesce a sentire ciò che dicono i parenti. Così alcuni mesi fa ha firmato una denuncia e, ora, dopo controlli e prescrizioni non rispettate, il pubblico ministero di Venezia Stefano Buccini ha ottenuto un decreto di sequestro di un grande piazzale delle ditte «Ri. Trans» e «Cra. Logistica e Trasporti» che si trovano in via Guizza Alta a Scorzè.

La guerra all’interno dell’estesa famiglia Rizzante è cominciata almeno due anni fa, un fratello contro gli altri. Lui abita sopra il deposito della ditta, dove i camion arrivano e ripartono, dove spesso vengono parcheggiati per la manutenzione e dove i potenti motori vengono testati dopo gli interventi dei meccanici. Un vero inferno, stando a coloro che ci abitano sopra e che hanno chiesto e ottenuto la misurazione dei decibel per provare che non esageravano, insomma che non era possibile viverci, anche perchè l’area non si trova in campagna, fuori dal centro.

Le misurazioni, effettuate dai tecnici dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, avrebbero dato ragione a chi protestava per il troppo rumore e così è stata avviata la procedura in Procura. Inizialmente il pubblico ministero avrebbe imposto delle prescrizione che, però, i titolari delle ditte di trasporto avrebbero in parte disatteso e così è scattato il sequestro preventivo.

In un primo momento, l’area da sequestrare era molto più vasta, poi il pubblico ministero ha limitato il provvedimento alle zone più vicine all’edificio dove vive il fratello dei titolari e i suoi parenti. Ad eseguirlo, ieri, sono stati gli uomini della Polizia locale di Scorzè, che hanno circoscritto il piazzale utilizzato come deposito per i mezzi da riparare e un’altra area dove avrebbero dovuto essere piantati alberi e arbusti in modo da fare filtro con il nastro rosso e bianco.

Le aziende coinvolte danno lavoro a decine di dipendenti e sono di media importanza. Anche l’azienda che produce l’acqua San Benedetto utilizza per spedire in mezza Italia i camion della «Ri. Trans Trasporti» e della «Cra. Logistica». E’ probabile che i legali delle due ditte, gli avvocati Matteo Garbisi e Michele Perissinotto, presenteranno nei prossimi giorni il ricorso al Tribunale del riesame di Venezia per chiedere e ottenere il dissequestro.

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