A Fossalta di Portogruaro speranze finite per la quercia di 600 anni
L’albero era molto fragile: il maltempo di due anni fa è stato decisivo. Fu riparo per i viandanti e rifugio durante la guerra. «Un pezzo di storia»

La quercia secolare è morta. Dopo la distruzione della chioma avventa due anni fa, in occasione di un forte temporale, manca solo il certificato formale di decesso. Ma il sopralluogo eseguito da tecnici nei giorni scorsi è stato, purtroppo, inequivocabile: non ci sono speranze.
I germogli che stanno spuntando sul tronco - e che avevano acceso qualche speranza tra i residenti della zona - non sono della quercia, bensì si tratta di agenti esterni. La conferma del decesso dell’albero è arrivata anche dalla sindaca Annamaria Ambrosio. «Purtroppo», dice, «non c’è più nulla da fare». Si interrompe così una storia secolare: la quercia aveva almeno 600 anni. Nel 2018 l’albero, una Farnia, era sopravvissuto a un fulmine.
Con il temporale del 12 luglio 2023, quando in tutto il disastrato portogruarese si rimediarono danni per oltre 2 milioni di euro, la quercia si era fortemente inclinata, il maltempo la spogliò della chioma. Era già molto fragile e da allora non è più riuscita a riprendersi. Un albero simbolo di questi luoghi, e che in qualche modo ha fatto la storia. In molti hanno un aneddoto da raccontare che la riguarda: in qualche modo era anche lei un membro della comunità di Fossalta. Era cava e cresceva avvolgendosi in una stupenda forma a spirale. Aveva una circonferenza di circa 8,50 metri e mezzo e un’altezza di 16 metri. Il possente fusto presentava, da sempre, profonde fessure. La più grande di queste veniva usata un tempo dai viandanti come porta attraverso la quale entrare all’interno della quercia, dove accendevano un piccolo fuoco per potersi scaldare.
Ma è con la seconda guerra mondiale che l’albero diventa rifugio persino per gli sfollati e per chi doveva fuggire dalle rappresaglie, un luogo sicuro dove gli occupanti non venivano mai a fare ricerche: chi mai poteva nascondersi in un albero? Un pianta monumentale testimone dell’antica bosco che copriva il territorio e di cui si sono perse le tracce. Sotto alle sue fronde in passato si riuniva la cosiddetta “vicinia”, una sorta di consiglio comunale che deliberava sulle questioni relative alla comunità locale. «Sicuramente è un duro colpo, ma ormai non c’è più nulla da fare», ha spiegato la sindaca Annamaria Ambrosio. La notizia della quercia storica deceduta arriva proprio mentre il bosco di Alvisopoli ha ripreso a fiorire. Anche questo bosco era stato pesantemente danneggiato il 12 luglio 2023, ma i volontari lo hanno sistemato e ora anche aperto al pubblico. —
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