Foscarini, in 500 alle sessioni degli studenti

VENEZIA. Hanno trattato gli argomenti più toccanti dell’epoca contemporanea, ma non si sono fermati solo alle parole. Gli studenti dell’Istituto Foscarini hanno infatti trovato anche delle soluzioni. La seconda edizione del «Foscamun», il progetto internazionale che fa indossare agli alunni i panni dei delegati Onu, si è concluso dopo tre giorni di “full immersion” con una pizza collettiva al Centro Scalzi e tanta soddisfazione. I ragazzi hanno riprodotto i dibattiti che si svolgono tra a Palazzo di vetro. I più professionali sono stati premiati con una menzione speciale. Ad aggiudicarsi il riconoscimento sono stati i Foscarini Lodovico Frizziero e Martina Tiozzo come rappresentanti dell’Inghilterra, e Tobia Dall’Osto, come delegato dell’India. Le altre menzioni sono andate ai messicani Antonio Miranda e Juan Jose Sada Farres e all’americano Winston Willet. Ogni sessione (sette) era aperta alla cittadinanza per un massimo di 60 persone. Cinquecento i cittadini coinvolti, 300 gli studenti del Foscarini partecipanti, con l’aggiunta di alcune classi provenienti da Usa, Spagna, Messico e Australia e della collaborazione di alcuni ragazzi di Verona.
«Foscamun» si è svolto parlando in inglese. Dagli sponsor alla comunicazione, tutto è stato frutto di un lavoro di mesi, portato avanti dai ragazzi e da un team di una quindicina di insegnanti che li hanno accompagnati lasciandoli autonomi. «Per noi è stata un’esperienza bellissima» ha detto ieri lo studente Lorenzo Marzo Magno, responsabile della comunicazione «perché ci siamo messi alla prova, ognuno dando il meglio di sé».
I temi discussi sono stati: biotecnologie, sicurezza alimentare, epidemia e disastri naturali e causati dall'uomo, tratta delle specie in via di estinzione, matrimoni forzati, bambini soldato, armi, sicurezza, Isis e diritto all'integrità.
Tra i temi che hanno coinvolto di più gli studenti ci sono stati i bambini soldato e i matrimoni forzati rispetto ai quali si è prevista una campagna di sensibilizzazione, una forte sanzione ai Paesi dove l’infanzia viene violata e la nascita di servizi segreti specializzati per abusi su minori. Per le donne costrette a matrimoni forzati la campagna prevede anche l’uso della radio per raggiungere i luoghi più sperduti.
Per la tratta l’idea è quella di creare un database internazionale con i nomi delle vittime e un fondo per distribuire soldi ai centri di accoglienza. Non sono mancate le idee su come trovare i fondi, come nel caso della fame. I ragazzi hanno pensato di istituire un fondo detraendo lo 0,1% delle entrate fiscali di ogni Paese per metterlo poi a disposizione di chi ne ha bisogno.
Insomma, magari non tutto è subito realizzabile, ma l’importante è sicuramente iniziare a fare qualcosa.
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