Foscarini e Berna scuole off line genitori preoccupati «Figli troppo isolati»

Il preside dell’istituto veneziano: mancano le autorizzazioni Il collega mestrino: «Difficile raggiungere tutte le famiglie»
AGOSTINI VENEZIA 12.03.2007.- LICEO MARCO FOSCARINI. CHIOSTRO.- INTERPRESS -
AGOSTINI VENEZIA 12.03.2007.- LICEO MARCO FOSCARINI. CHIOSTRO.- INTERPRESS -

VENEZIA

La scuola si trasferisce sullo schermo del computer, ma non per tutti. Fino ad adesso la maggior parte delle scuole ha adottato il metodo di fare lezione su alcune piattaforme come Classroom o Zoom, arrivando direttamente nelle case.

Tuttavia non è stato per tutti così. Nell’Istituto Foscarini di Venezia molti genitori delle tre sezioni della scuola media lamentano che i propri figli sono fermi da un mese. Lo stesso sta avvenendo nelle primarie dell’Istituto Berna di Mestre dove, a differenza delle medie, non ci sono ancora lezioni in diretta.

Per molti genitori è un problema che i figli stiano perdendo tempo, ma per altri è un problema seguirli. Emerge così uno spaccato delle difficoltà che tanti stanno vivendo tra le mura domestiche: genitori che lavorano e lasciano i figli alle baby-sitter o ai nonni, famiglie senza connessione, altre senza computer.

Per Massimo Zane e Pierangelo Salin, rispettivamente presidi del Foscari i e del Berna, sarebbero questi alcuni dei problemi che stanno ritardando l’avvio delle lezioni in diretta. Ieri pomeriggio, proprio sul sito del Foscarini, il preside ha pubblicato un lungo comunicato, dove spiega i motivi dei ritardi. Ne emerge che, per seguire il principio dell’inclusività di tutti, si stia dando alle famiglie un carico a lungo andare insostenibile. Non tutti i genitori hanno il tempo o le capacità di spiegare le materie e sostituirsi ai docenti.

«I consigli di classe a breve faranno il punto della situazione» spiega Zane. «È inutile fare riferimento ad altre scuole. Il Foscarini ha predisposto strumenti idonei, bisogna capire ora dove siano gli ostacoli incontrati dai singoli docenti».

Zane ricorda inoltre che per avviare lezioni online è necessario avere delle autorizzazioni per procedere a classi virtuali. «Solo nelle classi in cui si raccolgono la totalità o quasi delle adesioni è possibile procedere» si legge nel comunicato.«Non bisogna perdere di vista l’obiettivo dell’inclusività».

Alcuni genitori però, oltre a sottolineare che nelle altre scuole non viene chiesta nessuna autorizzazione, dicono che alcuni docenti fossero pronti per partire, ma sono stati bloccati. Chiedono quindi che si parta con le lezioni in diretta e che si superi la questione delle autorizzazioni.

Per quanto riguarda invece il Berna, il problema è alle elementari. Anche in questo caso molto genitori hanno detto che i bambini, senza lezioni in diretta, si ritrovano a vivere troppe ore isolati e senza contatti con compagni o maestre. «Con le medie è stato più semplice sia perché hanno più familiarità con la tecnologia sia perché sono più grandi.

Con loro facciamo lezioni con calendario settimanale in videoconferenza» assicura Salin. «Con le scuole elementari a breve inizieremo perché bisogna raggiungere tutti. Per ora io personalmente ho chiamato ogni famiglia e molte ci hanno ringraziato proprio perché ci teniamo. Il prossimo step sono proprio le videolezioni in cui i bambini possono vedere gli insegnanti». —

Vera Mantengoli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia