Fiumi inquinati, spiagge sporche

Legambiente: le foci portano in mare enterococchi ed Escherichia coli
 
VENEZIA.
Foci dei fiumi veneti inquinate dagli scarichi di una regione, dove un milione di abitanti non è ancora allacciato alle fogne. Tutte sopra i limiti di legge per la presenza di enterococchi intestinali e escherichia coli, le acque di Adige, Brenta, Piave, Livenza, Canale di Campalto, che finiscono in quello stesso mare, affollato a poca distanza da centinaia di migliaia di bagnanti.
 A lanciare l'allarme sullo stato di salute delle acque è Legambiente, con i dati 2011 di Goletta Verde.  «Sappiamo bene che le analisi dell'Arpav testimoniano che le acque delle nostre spiagge sono balneabili, anche perché gli standard europei permettono ormai di fare il bagno ovunque», commenta Massimo Serafini, portavoce di Goletta Verde, «per questo da due anni ci concentriamo sulle foci dei fiumi, che raccolgono gli scarichi dell'entroterra e li riversano a mare: anche nel Veneto possiamo evidenziare l'inquinamento causato da alcune foci, indice di mancata depurazione e scarichi fognari non adeguati. Il nostro obiettivo è stimolare le autorità a sanare queste situazioni: l'Italia è sotto procedura d'infrazione europea dal 2005. Nei fiumi si ritrovano anche metalli pesanti, chimica agricola, riteniamo seriamente minacciata la tranquillità futura di poter fare il bagno».  Inquinati - per presenza di enterococchi intestinali oltre le 200 unità in 100 ml e di Escherichia coli superiori a 500 Ufc per 100 ml - i campioni prelevati alla Foce del Brenta a Sottomarina di Chioggia, dal Piave a Cortellazzo/Jesolo, alla foce del Livenza a Caorle e a Campalto, nel canale dove scarica anche il depuratore Veritas, in via delle Barene. E subito interviene l'azienda per chiarire che il depuratore è a norma e gli inquinanti provengono dalla terraferma. «Fortemente inquinato» - oltre le 400 e le 1000 unità, rispettivamente, per enterococchi ed escherichia - il campione prelevato alla foce dell'Adige, a Rosolina Mare, nei pressi del depuratore.  «Spiace constatare che nella nostra regione, la situazione sia rimasta immutata nell'ultimo anno», commenta Michele Bertucco, presidente di Legambiente Veneto, «nonostante le ripetute segnalazioni, ancora un milione di veneti non è allacciato a un adeguato sistema di depurazione e i "pirati del mare" danno l'assalto alle coste: 2686 le infrazioni accertate nel 2010, in media 1,8 per chilometro di costa. Bisogna mettere un freno al cemento che dilaga sulle nostre coste e estendere la depurazione: per ora la Regione non sente». Alla sua 27ma campagna ambientale, Goletta Verde è sostenuta da Novamont (azienda specializzata in ecoplastica) e dal Consorzio che negli ultimi 27 anni ha recuperato 4,5 miliardi di chili di olii esausti, ricilandone la metà. E Venezia? «E' una leggenda che qui si scarichi tutto in acqua», commenta l'assessore all'Ambiente Bettin, «oltre 30 depuratori sono stati fatti nei complessi di nuova edificazione e oggi sono allacciati 18 mila abitanti equivalenti. Stiamo lavorando per intervenire con depuratori per insulae: è lungo e costoso, ma questa è la strada del futuro».

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