Festa del pescatore per la prima volta senza pescherecci

Chioggia. Categoria polemica nei confronti della Capitaneria Autorità e vescovo senza seguito a bordo del “Nonno Gildo”

CHIOGGIA. Festa del Pescatore disertata dai pescatori. Nessun peschereccio della flotta chioggiotta ha infatti seguito la tradizionale benedizione del mare che si è tenuta ieri mattina perchè in aperto disaccordo con il comandante della Capitaneria di Porto, capitano Alberto Vicini, che chiedeva alle imbarcazioni di dotarsi di un permesso speciale per seguire l’evento in quanto in periodo di fermo pesca.

La risposta dei pescatori, che ribadiscono che mai una cosa del genere era accaduta in venticinque anni di storia della Festa del Pescatore, è stata piuttosto eloquente: niente pescherecci al seguito del “Nonno Gildo”, la barca che ospitava le autorità, ma solamente un manipolo di imbarcazioni da diporto private.

Eppure si tratta di una delle commemorazioni più sentite dalla gente di Chioggia che, come ha sottolineato il vescovo monsignor Adriano Tessarollo, ha un rapporto speciale con il mare. La giornata è iniziata con la messa tenuta dal vescovo di Chioggia nella chiesa San Domenico, da sempre ritenuta, con le sue leggende legate al grande Crocefisso di legno, il santuario della gente di mare. Cerimonia allietata dal Coro popolare chioggiotto diretto dal maestro Loris Tiozzo, con all’organo il maestro Walter Salvagno, che ha eseguito brani del musicista chioggiotto Vittore Bellemo.

Al termine della funzione religiosa la Fondazione della Pesca, organo promotore della festa, ha insignito con un diploma i seguenti pescatori: Renzo Varagnolo (alla memoria), Angelo Boscolo Contadin, Sauro Fabbris, Giordano Frizziero, Giancarlo Lanza, Mario Lanza, Giorgetto Penzo, Gianfranco Perini, Orlando Zennaro e Vittorino Vigno. Tutte le autorità civili e militari presenti, con in testa il vescovo Adriano Tessarollo e il sindaco Giuseppe Casson, sono quindi salite a bordo del “Nonno Gildo” dove hanno raggiunto il capitello della Madonna Stella del Mare e deposto una corona di fiori assistiti dalla Remiera Clodiense, per poi lanciare in acqua un’altra corona di fiori tra le bocche di porto a ricordo delle vittime del mare.

Daniele Zennaro

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