Discariche abusive in netto aumento, Veritas: «Ricadute nelle bollette»

La denuncia della multiutility: «Recuperi per oltre 3,5 milioni di euro». Quasi 1.900 multe in cinque mesi. E i cittadini segnalano

Mitia Chiarin
Abbandoni in un'isola ecologica
Abbandoni in un'isola ecologica

«È in crescita nel territorio di Veritas il pessimo fenomeno dell’abbandono dei rifiuti». E se a dirlo è la stessa società multiservizi veneziana c’è da crederci. «La pessima abitudine di abbandonare rifiuti e materiali ingombranti da parte di alcuni utenti maleducati danneggia tutta la comunità, oltre l’ambiente. Lo scorso anno, infatti, il recupero dei rifiuti abbandonati è costato oltre 3,5 milioni di euro. Costi che poi ricadono sulle bollette di tutte le utenze, anche delle molte che si comportano in maniera corretta», segnala Veritas. Il conto nel Comune di Venezia vale, da solo, 1,8 milioni di euro.

Tra gennaio e maggio 2025 gli ispettori ambientali di Veritas - in servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – hanno effettuato 32.260 controlli ed elevato 1.880 contravvenzioni, anche con l’uso di telecamere disseminate in tutto il territorio di Veritas, le cui immagini sono però controllate dalla polizia locale di ogni Comune.

Abbandoni in aumento, documentati da tante segnalazioni. Giampaolo Conte oramai da anni mostra la quantità di abbandoni attorno ai cassonetti del quartiere tra via Piave e il Piraghetto. Materassi, sedie, mobilio, valigie. Vi è di tutto. E in molti puntano il dito su chi gestisce anche i B&b e le affittanze turistiche, spuntate come funghi anche a Mestre. Veritas ha messo a disposizione, non solo in italiano, ma anche in albanese, arabo, bengalese, cinese, inglese, francese, macedone, rumeno, spagnolo e ucraino gli opuscoli informativi sul corretto conferimento dei rifiuti e ha annunciato incontri con le comunità più numerose, a partire a quella del Bangladesh, 10mila presenze nel Veneziano, per spiegare una volta per tutte che i rifiuti non si abbandonano in strada.

Ma il problema è generalizzato. Ai cassonetti di via Einaudi, nel parcheggio, si lasciano cumuli di cartoni e plastiche, probabilmente provenienti da attività della zona. E nelle strade vicine alla tangenziale, fioccano le discariche. Paolo Bonafè di Azione denuncia il caso di via Resia a Favaro: «In un recente sopralluogo, abbiamo documentato condizioni di abbandono strutturale, con presenza sistematica di rifiuti ingombranti e sacchi abbandonati, assenza totale di illuminazione pubblica, alberi pericolanti. È evidente che, accanto al tema dei comportamenti incivili, vi sia un deficit cronico di controllo e prevenzione del degrado da parte dell’amministrazione comunale». Servono atti concreti e quindi Bonafè e Gennaro Marotta chiedono di aumentare le telecamere anti-furbi e di intensificare campagne informative e multe.

Veritas lancia un appello ai cittadini invitando a «non abbandonare nell’ambiente rifiuti o materiali ingombranti, che devono essere conferiti nei Centri di raccolta di Veritas (l’elenco è su www.gruppoveritas.it/contattaci/ecocentri) oppure attraverso il servizio di raccolta a domicilio, su prenotazione chiamando il numero verde 800811333 (da telefono fisso) o il 0419655533 (da mobile, al costo del proprio gestore telefonico), o inviando una email a voluminosi.venezia@gruppoveritas.it (per Venezia centro storico e isole); voluminosi.lido@gruppoveritas.it (per Lido e Pellestrina); voluminosi@gruppoveritas.it (Terraferma e altri comuni)». Non ci sono più scuse. Veritas sta per avviare i cantieri per raddoppiare il proprio ecocentro in via Porto di Cavergnago alle porte di Mestre. E chi utilizza i servizi, compresi quelli mobili, o il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti non paga. Mentre il costo di quegli oltre 3,5 milioni di euro di interventi per le discariche abusive ricadono sulle bollette di tutti.E con gli aumenti della Tari, in discussione in molti Comuni del Veneziano, il tema si fa decisamente importante.

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