Ferragosto tra “fuoghi”, balli e il pranzo che dura fino a notte

CHIOGGIA. Ferragosto è il vero Carnevale dei chioggiotti. Enormi tavolate in spiaggia, preparate a mezzogiorno per pranzi che proseguono per tutto il giorno fino a ora tarda, al chiaro di luna, anche quest’anno hanno caratterizzato il Ferragosto, che era iniziato la sera prima con lo spettacolo pirotecnico sulla laguna del Lusenzo, che ritornava dopo il buco dello scorso anno e che per una ventina di minuti ha “ipnotizzato” decine di migliaia di persone, sulle due sponde della riviera Padoan, lungo tutta la gronda del Lusenzo. I riflessi dei colori dei “fuoghi” sulle acque lagunari hanno dato, anche questa volta, un tocco in più ad uno spettacolo sempre molto amato quanto criticato. I fuochi d’artificio hanno concluso una serata iniziata in piazza Italia con la musica di Radio Company.

Ferragosto lasciato interamente alle improvvisazioni in spiaggia, oltre naturalmente alle feste organizzate nei locali del litorale. Le collane di fiori in stile hawaiano sono andate per la maggiore, come pure le tradizionali battaglie con la schiuma da barba. Ma la vera protagonista del giorno di Ferragosto è stata la tavola con i tradizionali piatti estivi come, per esempio, i “buoboli de vida”, che in queste occasioni non possono davvero mancare, come le grandi angurie, sepolte sotto la sabbia per essere tenute in fresco. Poi i balli di gruppo in spiaggia, ben oltre il tradizionale orario di chiusura degli stabilimenti balneari. Molto ricca l’offerta dei locali che hanno fatto il pieno, compreso il Cayo Blanco che, grazie al ravvedimento del Tar, è riuscito a salvare il Ferragosto e tutti gli eventi in programma in cartellone in questo fine settimana. Anche concerti dal vivo come il live dei “Venice Floyd” che hanno animato la serata del Byblo’s. Il cartellone di Ferragosto proseguirà questo fine settimana, con eventi come la Fluor Run, corsa non competitiva, colorata, di 6 chilometri che inizierà stasera alle 18 per concludersi con un live set di musica dal vivo. —

D.Z.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia