Fermati con l’esplosivo arresti convalidati

Convalidato l’arresto dei quattro sinti arrestati martedì notte con un borsone che conteneva polvere pirica. I quattro sospettati di preparando degli assalti ai bancomat erano stati fermati dai carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Mestre sulla rotonda sotto la tangenziale a Marghera. Erano a piedi.

Si tratta di Romeo Hudorovic, 45 anni di Marghera, Michele Cavazza, 31 anni di Conegliano, Loris Rossetto, 55 anni di Oderzo e Daniel Rizzetto, 41 anni, di Dan Martino di Lupari. Difesi dall’avvocato Stefania Pattarello, si sono valsi della facoltà di non rispondere al Gip Gilberto Stigliano Mesutti. Hanno reso dichiarazioni spontanee sostenendo che loro della borsa non sapevano nulla, Restano in carcere.

Alle due di notte erano sulla rotonda di Marghera sotto la tangenziale, a piedi e uno vicino all’altro. La pattuglia dei carabinieri appena li ha notati li ha raggiunti ed inutili sono stati i tentativi dei quattro di andarsene. Appena fermati il capopattuglia ha notato a terra e breve distanza da loro un borsone. Sorpresa. Aperto il borsone il carabiniere ha trovato degli involucri contenenti della polvere pirica. A quel punto chiamati i rinforzi i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Mestre hanno identificato i fermati, si tratta di quattro cosiddetti giostrai sinti. Sono residenti rispettivamente a Marghera, a Conegliano, a Oderzo e l’ultimo, nato a Cittadella, è domiciliato a Marghera. Tutti hanno precedenti per reati contro il patrimonio. Hanno età comprese tra i 45 e i 31 anni.

Sono stati arrestati per detenzione di materiale esplosivo. Ora sono in carcere in attesa della convalida dell’arresto da parte del Gip. Le indagini sono coordinate dal pm Federica Baccaglini. Secondo gli investigatori dell’Arma i quattro erano in attesa dei complici con le auto per andare sul luogo dove avevano intenzione di far saltare uno o più bancomat. Infatti la polvere pirica trovata serve per confezionare la cosiddetta “marmotta”, praticamente un ordigno che consente di strappare dal muro lo sportello bancomat per poi prendere i soldi contenuti nel dispensatore di banconote. Non si sa dove fossero diretti. Ma la rotonda dove li hanno fermati da accesso a Romea e autostrada. In poche ore sarebbero stati in zona Bologna o Ferrara e in orario giusto per colpire. —

C.M.

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