Fatture false per 33 milioni, scoperte ditte “cartiera” a Jesolo: arrestate quattro persone

Indagini  condotte dai militari della Tenenza di Jesolo: gli indagati commerciavano materie plastiche, pellet, autovetture e dispositivi elettronici

Controlli della Finanza a Jesolo (foto Tommasella Dino)
Controlli della Finanza a Jesolo (foto Tommasella Dino)

Nuova, milionaria evasione dell’Iva e delle imposte, messa in piedi con un vortice di false fatture e una “frode carosello”.

Quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Venezia su richiesta della Procura, nei confronti di tre uomini e una donna indagati per associazione a delinquere finalizzata all'emissione di fatture per operazioni inesistenti, per un importo quantificato in circa 33 milioni e corrispondente Iva evasa per oltre cinque milioni.

Le sono state condotte dai militari della Tenenza di Jesolo e sono iniziate con un accertamento fiscale nei confronti di una ditta di commercio con sede a Jesolo. Ben presto i finanzieri hanno scoperto che si trattava di una scatola vuota. Ne è nata  una complessa attività di polizia giudiziaria nei confronti di numerose persone fisiche e giuridiche localizzate, principalmente, tra Lituania e Slovenia nonché ditte individuali e società italiane con ruolo di «cartiere», formalmente intestate a «teste di legno», nella effettiva disponibilità dei quattro indagati.

IL RAGGIRO.

Pellet, auto, dispositivi elettronici, materie plastiche: la merce acquistata  in Europa dell’Est, arriva in Italia senza Iva. L’imposta dev’essere applicata dall’importatore-grossista alle ditte acquirenti, che poi le scaricano sul cliente.

In questo caso, invece, l’Iva veniva omessa nel passaggio tra importatore e ditte. Una “frode carosello” minuziosamente architettata.

In sostanza, la merce importata veniva fatta transitare attraverso le ditte jesolane, che  erano però semplici “fabbriche di false fatture” a tutto vantaggio di chi teneva le fila del raggiro e riacquistava la merce: si faceva solo finta di pagare l’Iva e, invece, si evadeva e frodava lo Stato.

A ideare il raggiro, tre uomini e una donna: due (residenti a Bussolengo in provincia di Verona e a Hone, in Valle d’Aosta) sono stati arrestati dai finanzieri della tenenza di Jesolo, mentre altre due persone residenti a Brennero (Bolzano) si sono per ora rese irreperibili.

Le indagini hanno consentito ai militari di individuare i 4 amministratori di fatto che si sarebbero resi responsabili dell'imponente frode Iva, nei confronti dei quali il Gip ha emesso le ordinanze di custodia cautelare: scoperta una vera e propria  associazione per delinquere.

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