Famiglia rischia di morire intossicata dal monossido

Vigonovo, in sei sono finiti in ospedale a Dolo e due anche in camera iperbarica Sotto accusa lo scarso tiraggio di una stufa a legna in un appartamento in affitto

VIGONOVO

Accendono la stufa a legna per riscaldarsi dal freddo , ma il camino non tira a dovere, e una famiglia di immigrati del Bangladesh rischia di morire intossicata dal monossido di carbonio. In ospedale ci finiscono in 6 e 2 in camera iperbarica per le loro gravi condizioni.

E’ successo sabato sera al civico 6 di via Firenze a Vigonovo (alle porte del comune di Stra) all’ultimo piano di una palazzina abitata prevalentemente da stranieri . E fra i residenti scoppia anche la polemica. «In casa eravamo in 4 della mia famiglia - spiega un 35 enne del Bangladesh da poco residente a Vigonovo - e mi sono alzato per prendere un bicchiere d’acqua. Mi sono sentito girare la testa. Ho capito che qualcosa non andava per il verso giusto. Ho sentito poi che anche gli altri si sentivano male a quel punto abbiamo chiamato in aiuto l’ambulanza». Sul posto con i soccorsi sanitari inviati dall’ospedale di Dolo con la chiamata al 118 , sono arrivati anche i pompieri dalla stazione di Mira.

I vigili del fuoco si sono subito resi conto della pesante situazione dovuta al monossido di carbonio. Hanno areato così entrando tutti i locali e hanno portato fuori i 6 immigrati dall’appartamento. Sul posto il personale sanitario ha soccorso le persone intossicate e poi portate in ospedale a Dolo. Per due di loro però le strutture dell’ospedale non erano sufficienti e i medici dopo aver riscontrato una elevata concentrazione nel sangue di monossido di carbonio ne hanno disposto il trattamento in camera iperbarica a Marghera. Le persone in camera iperbarica sono una ragazza di 21 anni e un uomo di 35.

Gli altri tutti fra i 25 e 40 anni sono stati dimessi nel pomeriggio di ieri dall’ospedale di Dolo. I vigili urbani hanno confermato che l’intossicazione si è verificata per un cattivo funzionamento della stufa a legna o meglio del camino ad essa collegata. Sulla vicenda stanno indagando anche le forze dell’ordine.

Ma intanto fra i residenti di via Firenze scoppia la polemica. «Questa strada - dicono -si sta trasformando in una sorta di via Anelli (famigerata via di Padova ) . La colpa della scarsa sicurezza di queste palazzine non è di questi immigrati che spesso fuggono dalla miseria , ma dei proprietari dei palazzi che affittano senza fare manutenzione e spesso senza controllare quante persone vi soggiornano all’interno . A questi proprietari, questi appartamenti se affittati a clandestini come previsto dalla legge andrebbero confiscati».

Alessandro Abbadir

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia