Fallita la Armatori Pianura

Il curatore Basaglia appura un passivo di 30 milioni
Il tribunale di Venezia
Il tribunale di Venezia
 
MESTRE.
La «Armatori Pianura srl», di cui l'ingegnere e armatore veneziano Salvatore Pianura era amministratore unico, è stata dichiarata fallita, ieri, dai giudici del Tribunale civile. Curatore fallimentare è stato nominato il commercialista veneziano Marco Basaglia, giudice delegato è Andrea Fidanzia. Il 22 aprile scorso gli stessi magistrati avevano preso un altro provvedimento, sollevando dalla carica di amministratore unico Pianura e nominando Basaglia amministratore giudiziale. Questo su richiesta del curatore fallimentare della società napoletana «Silver Stargas», anch'essa dichiarata fallita e facente capo a Pianura: il professionista partenopeo temeva che scomparissero i beni della società veneziana e aveva chiesto al Tribunale lagunare un intervento per evitarlo.  Il commercialista Basaglia nel giro di una decina di giorni ha raccolto la documentazione contabile e avrebbe appurato che la «Armatori Pianura», che ha sede in via Felisati a Mestre, aveva un passivo che superava i trenta milioni di euro, crediti di cui un terzo dovuti alla Cassa di risparmio di Venezia e altrettanti all'Erario, e ieri avrebbe presentato i dati raccolti sulla situazione finanziaria davanti al giudice, durante l'udienza prefallimentare. E già a fine mattinata il Tribunale ha emesso la sentenza di fallimento, al quale neppure gli avvocati di Salvatore Pianura si sarebbero opposti.  Il Tribunale lagunare, poco più di un anno fa, aveva deciso per il fallimento di un'altra società che fa capo a Pianura, la «Holding Mare srl» con sede in viale Ancona, già «Stargas spa», di cui è curatore il commercialista veneziano Mario Tucci. Il passivo è di circa 20 milioni di euro. I giudici del Tribunale civile avevano deciso per il fallimento della holding sulla base del fatto che il trasferimento a Panama della società sarebbe stato del tutto fittizio, tanto che gli avvocati dei creditori avevano sostenuto che fino all'ultimo in realtà Pianura avesse manovrato le redini della srl, muovendo le fila dell'intero gruppo.  Sul conto dell'armatore, anni fa finito sulle prime pagine dei giornali nazionali perché aveva acquisito la flotta del napoletano Lauro, era scattata anche un'indagine penale della Procura veneziana per un'evasione fiscale che, stando alla Guardia di finanza, aveva toccato i cento milioni di euro. Quest'ultima, però, è stata archiviata alcuni mesi fa dopo che le «fiamme gialle» avevano dovuto restituire tutta la documentazione fiscale sequestrata grazie ad un ricorso al Tribunale del riesame dei difensori dell'ingegnere che risiede a Mogliano.  

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