Fallimento da tre milioni per la Bizeta Costruzioni

MARTELLAGO. Oltre tre milioni di debiti, di cui almeno un milione con Equitalia e il resto con le banche. Questo il passivo dell’impresa edile di Martellago con sede in Piazza IV Novembre «Bizeta Costruzioni srl». A presentare i conti ai creditori, ieri in Tribunale a Rialto, è stato il curatore, il commercialista Piero De Bei, dopo che il Tribunale lo aveva nominato inseguito alla sentenza di fallimento della società, che faceva capo al geometra Roland Barbiero.
L’imprenditore edile si è dedicato a lungo anche alla politica, essendo stato consigliere comunale e presidente della Commissione urbanistica nello stesso paese in cui ha esercitato l’attività imprenditoriale. Ma non è l’unico politico passato per gli uffici della «Bizeta»: nel consiglio d’amministrazione della società, infatti, è rimasto fino a tre anni fa anche il geometra Matteo Campagnaro, attuale assessore al bilancio nella giunta del sindaco Monica Barbiero.
Sia Roland Barbiero sia Campagnaro sono schierati con il centrosinistra, il primo era stato eletto con una lista civica (Impegno comune), il secondo con il Pd.
Poco prima del fallimento l’impresario edile di Martellago aveva ceduto la società a un misterioso imprenditore di Pescara, misterioso perché, nonostante gli sforzi compiuti, il curatore fallimentare non è ancora riuscito ad entrate in contatto con lui.
Per Roland Barbiero, che con la «Bizeta» ha costruito decine di villette a schiera a Martellago e dintorni, quella del fallimento della sua società non è l’unica disavventura giudiziaria. Poco più di due anni fa era stato rinviato a giudizio con altri tre imputati, mentre due (Valentina Rigo e Max Dainese) avevano scelto di patteggiare. Barbiero, Stefano Vianello, Nicola Fardin e Giovanni Paggiarin avevano scelto di andare al processo in aula, che si deve ancora celebrare. Nei guai peggiori sono Vianello e il mestrino Paggiarin: il primo deve rispondere di aver ceduto cinque grammi di cocaina a Fardin e altri 26 alla Rigo, passaggi di droga che sarebbero avvenuti a Maerne. Barbiero, Dainese e Rigo, invece, devono rispondere di aver acquistato la polvere bianca: l’ex consigliere comunale e imprenditore ne avrebbe avuti 10 grammi da Fardin, che a sua volta, l'aveva ricevuta da Paggiarin.
Stando al capo d'imputazione, Barbiero l'avrebbe acquistata il 9 dicembre 2005 a Zelarino e l'avrebbe comperata per venderla a sua volta in seguito. Dovrà difendersi davanti al giudice monocratico: ha scelto di affrontare il processo in aula presumibilmente perché ritiene di poter dimostrare che non è andata come sostiene l'accusa.
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