Falchi di palude nell’oasi di Gaggio Uno soccorso dai veterinari e curato

l’ambiente
Un falco di palude è stato salvato a Fusina e recuperato dalla Lipu veneziana per curarlo. È successo l’altro ieri, quando il rapace – una femmina di un anno con apertura alare di almeno 150 centimetri – è stato notato da un addetto in un cantiere navale della zona. Abitando quest’ultimo a Marcon, e sapendo della esistenza dell’Oasi di Gaggio gestita dalla Lipu veneziana, ha fatto una segnalazione, ed è stato possibile recuperare il falco. «Con l’aiuto del responsabile dell’oasi, Sandro Stefani, abbiamo recuperato il rapace a Fusina e lo abbiamo portato nella riserva», spiega Luigino Busatto, uno dei soci Lipu nonché autore di molte delle più belle foto scattate in oasi in questi anni. «Abbiamo quindi chiamato i medici della clinica veterinaria del dottor Taricone, a Rovigo, specializzata nelle cure di animali selvatici, e il giorno successivo sono venuti a Gaggio a prendere il falco. Siamo in contatto con loro per sapere come sta, anche se a prima vista non sembrava in gravi condizioni. Forse aveva solo sbattuto da qualche parte ed era rimasto impaurito. Sarebbe bello, una volta che si sarà ripreso, portare il falco qui in oasi per organizzarne la liberazione».
Proprio nella riserva naturale di Gaggio, in questi giorni è stata avvistata dai volontari una coppia di falchi di palude. Si tratta di un rapace migratore che nella nostra zona nidifica e sverna. Questa specie è anche protetta. Dagli ultimi censimenti si stima che, nell’intera provincia di Venezia, vi siano solo una quarantina di coppie nidificanti. Gran parte della popolazione europea del falco di palude sverna infatti a sud del Sahel africano e nell’area subequatoriale. Nel mese di marzo intraprende la migrazione, attraversando il deserto del Sahara fino all’Europa, spingendosi poi in Scandinava e Russia. Grazie alle norme di tutela, questa specie in Italia è stabile. Viste le cautele adottate a Gaggio, come la sospensione dei lavori di manutenzione e la parziale chiusura del percorso visitatori, la Lipu ha la speranza che il falco di palude possa nidificare anche qui. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia